Cacciari: "Il 17 marzo io non festeggerò"
Il filosofo, ex sindaco di Venezia, il 17 marzo non festeggerà: lo ha detto a un incontro organizzato proprio per i 150 anni dell'Unità d'Italia, davanti a alcune classi di un liceo
MESTRE. Massimo Cacciari il 17 marzo non festeggerà l'Unità d'Italia. Un semplice ragionamento del filosofo veneziano, presidente della Fondazione Pellicani, è già maturo per sollevare polemiche.
Cacciari ha esposto il suo pensiero sull'argomento durante un dibattito al Teatro Momo di Mestre, dove proprio la Fondazione Pellicani ha organizzato una due giorni di studio con gli studenti del liceo classico Franchetti di Mestre nell'ambito di una serie di iniziative per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia.
Dopo il dibattito di venerdì scorso sul federalismo, oggi il tema verteva su: questione meridionale, questione cattolica, questione nazionale. Oltre a Cacciari hanno partecipato gli storici Piero Bevilacqua e Alberto Melloni.
Riguardo al 17 marzo, Cacciari ha detto: «Non lo festeggio. Punto e basta. Le uniche feste sensate sono quelle religiose, non vedo di che cosa stiamo discutendo, se l'università fosse aperta andrei a fare lezione regolarmente». Cacciari ha poi smorzato i toni puntualizzando che proprio il 17 marzo comunque non ha lezione.
«Le ridicole chiacchiere federaliste di destra e di sinistra non servono a nulla _ ha aggiunto _ e finiscono per portare sul rogo le immagini di Giuseppe Garibaldi.
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