«Cacciare chi vende giocattoli tossici»
MIRA. «Contro il commercio di giocattoli nocivi o di merce taroccata serve una task force intercomunale di forze dell’ordine dell’Asl e dell’Arpav in grado di far chiudere il negozio nel giro di poche ore nel momento in cui si scoprissero anche altre irregolarità». A dirlo è il presidente della conferenza dei sindaci della Riviera del Brenta e sindaco di Campolongo, Alessandro Campalto, dopo l’operazione della guardia di finanza che ha eseguito un sequestro record: 170 milioni di braccialetti tossici per un valore che supera i 10 milioni di euro. L’importatore è un giovane imprenditore cinese con residenza a Noventa Padovana e magazzino a Vigonza. Perquisizioni sono state fatte al Centro Ingrosso Cina di corso Stati Uniti, al Lin Market di Quinto di Treviso (via Postumia 12) e nel negozio Jindar Trading di Mira (via Romea 62). Contro questo fenomeno a dar manforte a Campalto c’è anche l’Ascom della Riviera con il suo presidente Ennio Materazzo che avvisa: «Chiunque fra le aziende iscritte all’associazione fosse coinvolto in questo tipo di traffico lo cacceremo istantaneamente. Chiediamo inoltre che queste attività commerciali se sarà comprovato il loro coinvolgimento in attività illegali siano cancellate dalla camera di commercio».
Il presidente dei sindaci della Riviera Alessandro Campalto domani si incontrerà con il Prefetto proprio sul tema della contraffazione: «Serve un gruppo di lavoro in grado di far chiudere questi negozi e far terminare questi traffici pericolosi in modo esemplare. Al momento in cui l‘infrazione fosse constatata dovrebbe scattare un controllo minuzioso da parte di una forza intercomunale composta da vigili , Spsal, Arpav, carabinieri o guardi di finanza». (a.ab.)
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia