«Caccia nel Bosco di Mestre, la Regione pensi prima a tutelare i cittadini»

Doppiette scatenate nei parchi cittadini. Tre consiglieri del Pd sollecitano un intervento: nei parchi pubblici dev'essere vietata. Mobilitazione popolare, raccolte tremila firme. Manifestazione il 21 novembre

MESTRE. Caccia nel Bosco di Mestre, il Pd interroga la giunta regionale. Dopo che l’Istituzione Bosco e Grandi Parchi si è vista costretta a chiudere al pubblico alcune aree del Bosco di recente apertura e nello specifico i boschi Manente, Zuin, Terronazzo, Campagnazza e Cucchiarina sud perché è consentita la caccia fino al 29 febbraio, in tanti si sono appellati al sindaco e al Comune perché renda tutto il polmone verde zona protetta e oasi naturalistica.
I consiglieri regionali del Pd Andrea Zanoni, Francesca Zottis e Bruno Pigozzo, dal canto loro, hanno presentato una interrogazione a risposta immediata per comprendere cosa stia facendo la Giunta regionale per «tutelare i cittadini e far rispettare la normativa che vieta la caccia nei parchi pubblici». La situazione evidenziata dai consiglieri Dem si concentra sul fatto incoerente che «le diverse aree di cui si compone il Bosco di Mestre (Bosco Ottolenghi e Franca, Bosco Zaher, Bosco Campagnazza, Cucchiarina, Zuin, Manente e Terronazzo, Bosco di Campalto e Bosco dell’Osellino) sono sottoposte a discipline giuridiche differenti con l’assurda conseguenza per cui in alcune aree vige il divieto e in altre è consentita la caccia».
«La scelta di presentare questa interrogazione deriva da una considerazione importante», spiega Andrea Zanoni, «per il Parco sono stati spesi fondi pubblici e perciò il parco stesso deve essere fruito dai cittadini e non certo vietato alla grande maggioranza della società a favore di una minoranza – i cacciatori – un gruppo residuale che risulta ormai inferiore all'1% della popolazione».
Sull’argomento si sta già realizzando una mobilitazione popolare, che vede coinvolte anche le Associazioni e gruppi Lav Venezia, Gruppo Vegan Venezia, Amico Albero, Gruppo Veganzi, Lega del Cane sez. di Venezia, Associazione Dingo, Animali in Città. «Queste sigle», prosegue Zanoni, «hanno inviato una petizione sottoscritta da oltre 3000 cittadini nella quale si definisce “inaccettabile” che venga così limitata per 5 mesi l'accessibilità in boschi, gestiti oltretutto da un'istituzione comunale. Speriamo che la Giunta non faccia finta di non vedere questa assurdità, e che metta fine ad una discriminazione sociale bizzarra e anacronistica».
Il 21 novembre, in occasione della Festa Nazionale dell’Albero, è in programma un evento organizzato dalle associazioni ambientaliste, per accendere i riflettori proprio sul divieto di caccia, che si terrà al Bosco Ottolenghi e nelle zone limitrofe. Sarà una mattinata di festa, durante la quale ci sarà spazio per sottoscrivere la raccolta firme cartacea per estendere il divieto di caccia a tutti i boschi di Mestre.
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