Caccia, liberati più di 500 uccelli. Due bracconieri denunciati

I bracconieri sono stati denunciati per maltrattamento di animali, uccellagione, detenzione di specie per le quali è vietata la caccia e uso di richiami vietati

VENEZIA. Oltre 500 uccelli sono stati liberati della Polizia Provinciale di Venezia che li aveva sequestrati a due uccellatori di frodo.

I bracconieri hanno beccato una multa di 512 euro.  Sono stati denunciati per maltrattamento animali, uccellagione, detenzione di specie per le quali è vietata la caccia, uso di richiami vietati, reati che prevedono sanzioni da un minimo di 8.500 a un massimo di 29mila euro. "Massima soddisfazione per l'ottima conclusione della complessa operazione" è stata espressa dalla presidente della Provincia Francesca Zaccariotto. "L'impegno profuso tutela il delicato, vitale equilibrio fra ambiente, animali e uomini del nostro territorio".

Durante un'ispezione notturna una pattuglia ha scoperto a San Michele al Tagliamento alcune reti per l'uccellagione con un registratore che emetteva il verso del tordo. Un esemplare impigliato nella rete è stato subito liberato. Il magistrato di turno ha quindi autorizzato un'ispezione, eseguita con il concorso di altre due pattuglie. I proprietari del fondo sono stati fermati e sono stati sequestrati diversi impianti, di cui uno con reti estese per oltre 160 metri quadrati con due amplificatori e un certo numero di cd con le registrazioni di vari canti di uccelli, un altro - sul retro di un'abitazione - composto da due reti alte 3 metri e lunghe 40, più altri due altoparlanti. Infine sono stati sequestrati tre voliere di oltre 600 metri quadrati e un vicino edificio di tre piani nei quali erano stipati in gabbie altri 510 uccelli di varie specie che hanno riacquistato la libertà. Dieci sono stati trovati morti.

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