Caccia aperta all’aggressore di Daniele

La polizia sta visionando le registrazioni. Si cerca un trentenne biondo e alto. Da valutare le responsabilità della sicurezza
JESOLO. Giovane aggredito al Vanilla, il commissariato di Jesolo sta indagando e risulta ricercato un uomo sui 30 anni, biondo, occhi azzurri, alto circa 1 metro e 90. È accusato di lesioni aggravate dai futili motivi che lo hanno spinto a colpire con due pugni al volto il 24enne di Pianiga, Daniele Bariletti, ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Mestre. Una lite banale, la provocazione dell’energumeno che ha versato una bevanda addosso alla ragazza di Daniele, la reazione di quest’ultimo che è stato centrato da due diretti al viso che gli hanno staccato il setto nasale e provocato un trauma all’osso frontale. La sua prognosi è riservata al momento, risvegliato dal coma farmacologico seguito al delicato intervento che ha coinvolto i reparti di neurochirurgia e maxillofacciale dell’ospedale dell’Angelo di Mestre.


La polizia sta visionando le telecamere del locale, ha ascoltato le testimonianze degli amici di Daniele, anche se nessuno ha finora indicato chi possa essere l’aggressore che dovrebbe essere conosciuto in zona.


Sul versante opposto, dovranno essere effettuati accertamenti anche sulle accuse rivolte dalla famiglia di Daniele, che ha accusato in particolare la sicurezza di non essere intervenuta prontamente in soccorso, di non aver aiutato il ragazzo colpito violentemente a pugni se non limitandosi a suggerire di chiamare il 118. Infine di non aver fermato l’aggressore in fuga. Tutti aspetti che saranno chiariti nel corso delle indagini, anche perché la famiglia, i genitori Maurizio e Lucia Bariletti, non transigono, vogliono la verità e si sono affidati a un legale per tutelarsi.


Luciano Pareschi, gestore di Aqualandia e Vanilla, ricoverato a sua volta all’ospedale di Treviso per un’aggressione subita nel parco acquatico, ieri ha commentato l’accaduto. «Siamo profondamente vicini al ragazzo coinvolto nella spiacevole vicenda dello scorso 14 agosto e alla sua famiglia», ha detto dall’ospedale Ca’ Foncello dove è ricoverato, «l’intero staff del Vanilla Club è stato messo a disposizione delle autorità per cercare di rintracciare il prima possibile l’aggressore fornendo tutto il materiale video e fotografico in nostro possesso. Vogliamo sottolineare il nostro impegno, da sempre», precisa, «perché il Vanilla Club sia uno dei locali più controllati in assoluto in Italia: selezioniamo accuratamente la clientela all’ingresso e combattiamo in modo deciso lo spaccio o l’uso di stupefacenti. Ci avvaliamo inoltre del supporto di Top Secret, un’agenzia di sicurezza molto nota e rinomata in Italia che presta servizio anche in grandi eventi come Miss Italia o la Biennale di Venezia».


«La sera dell’aggressione», continua, «inoltre erano presenti sei agenti di polizia in servizio, le cui due auto sostavano proprio all’ingresso del locale, chiamati da noi per prevenire possibili eventi negativi da parte di un gruppo che dava segnali di disturbo. Siamo sempre i primi ad allertare le forze dell’ordine per evitare spiacevoli situazioni e tutelare i nostri clienti. Ciò detto, io e tutto il nostro staff rimaniamo a disposizione delle autorità e della famiglia per ogni accertamento».


L’importante adesso è risalire al colpevole della grave aggressione che ha provocato il ricovero in ospedale in gravi condizioni di Daniele.


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