Caccia alle nutrie solo a settembre

Rinviato il via libera della città metropolitana. Zoggia: «Ci vuol tempo per avviare i corsi e raccogliere le carcasse»

MESTRE. Per il via libera alla “caccia grossa” per l’eliminazione delle nutrie (nella foto) bisognerà aspettare ancora mesi, forse fino a settembre prossimo, alla vigilia della prossima stagione venatoria.

La Confederazione Italiana Agricoltori di Venezia è intervenuta anche nei giorni scorsi per sollecitare la Città Metropolitana «ad avviare al più presto i corsi di formazione per chi vuole il patentino che autorizza a eliminare le nutrie e i previsti centri di raccolta delle loro carcasse».

Molti agricoltori non riescono nemmeno più a salvare tutto il loro raccolto a causa delle nutrie che mangiano le radici delle piante sui campi e scavano lunghe galleria rovinando le coltivazioni di mais, frumento, insalata e radicchio. Sulla statale Triestina, come su tante altre strade che affiancano canali, fiumi, fossi e valli lagunari è allarme per la sicurezza stradale.

La Regione Veneto, lo scorso autunno, ha reso operativo il piano per l’eradicazione (eliminazione) e il controllo della specie, che sarà in vigore fino al 2019, distribuendo anche finanziamenti per un totale di 250 mila euro dei quali 35,772 destinati alla città Metropolitana di Venezia per organizzare i corsi di formazione che daranno diritto al patentino che autorizzano a cacciare – con armi e trappole – l'invadente roditore (importato dal Sudamerica) in ogni angolo del territorio e per realizzare la raccolta ed eliminazione delle migliaia e migliaia di carcasse di nutrie uccise. Il problema è che a tutt'oggi la Città Metropolitana di Venezia non ha ancora dato avvio ai corsi di formazione per cacciatori di nutrie e, soprattutto, non ha ancora messo in piedi un efficace sistema di raccolta degli animali uccisi dai cacciatori autorizzati a farlo con il patentino provinciale, malgrado sia stata deliberata alla fine dell’anno scorso una specifica direttiva.

«Abbiamo organizzato per domani un incontro con tutte le associazioni di categoria degli agricoltori, dei consorzi di Bonifica e dei cacciatori -  spiega Valerio Zoggia, sindaco di Jesolo e delegato all'Ambiente e a Caccia e Pesca per la Città Metropolitana di Venezia - Purtroppo la delibera regionale approvata pochi mesi fa è molto macchinosa e prevede la realizzazione di corsi in luoghi determinati da reperire e con persone esperte per gestirli che non sono facili da trovare. Senza parlare del grande problema di organizzare e finanziare, di accordo con l’Usl, la costante raccolta ed eliminazione delle carcasse di nutrie che dovrebbero essere uccise».

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia