Caccia alla nave che inquina
JESOLO. Macchia di gasolio in mare, oggi dovrebbe rientrare il divieto di balneazione tra le torrette 23 e 25 in zona piazza Torino, interessate dal misterioso sversamento di idrocarburi che ha raggiunto la riva tra le 12 e le 16 di venerdì. Secondo le prime indagini della Capitaneria di Porto di Jesolo si tratterebbe di carburanti proveniente da una nave di grandi dimensioni, avvenuto al largo, ma non tanto da permettere che il gasolio si allontanasse. Attraverso i radar stanno esaminando le navi transitate nello specchio di mare di Jesolo, almeno quattro o cinque, una delle quali potrebbe essere responsabile del gesto che ha sconvolto la città balneare in cui si temono ingiustificati messaggi negativi ai turisti.
Dalle prime analisi dell’Arpav comunicate al Comune risultano tracce di detersivo che confermano un’operazione di pulizia del serbatoio dell’unità navale. Quindi un’operazione effettuata deliberatamente per disfarsi del gasolio. La situazione si è normalizzata già ieri mattina dopo una giornata da dimenticare. Tutti hanno fatto la loro parte: Comune, Jesolo Patrimonio, polizia locale, capitaneria di porto, assistenti ai bagnanti della Jesolo Turismo, Arpav, albergatori, volontari. Con le panne assorbenti la macchia è stata isolata e bloccata verso riva limitando a circa 300 metri il tratto con divieto di balneazione sancita da un’ordinanza firmata dal sindaco, Valerio Zoggia.
«Ritengo questo allarmismo ingiustificato», dice il presidente di Federconsorzi di Jesolo, organizzazione dei gestori delle spiagge, Renato Cattai, «sui quasi quindici chilometri di arenile, solo una parte molto ristretta è stata toccata dal problema, peraltro in fase di soluzione. L'ordinanza è stata un atto dovuto», continua Cattai, «e che riguarda un tratto molto limitato, circa trecento metri, in pratica tra le torrette 23 e 24. Fin da subito sono iniziate le operazioni di aspirazione, quindi da parte del personale della Jesolo Patrimonio è partita la pulizia dell’arenile, mentre la Capitaneria di Porto ha avviato le indagini per risalire agli autori di questo atto scellerato».
Oggi l’ordinanza dovrebbe essere ritirata, ma è chiaro che parlare di inquinamento, divieto di balneazione seppure per un tratto limitato, ha gettato gli operatori nel panico, preoccupati per il danno all’immagine della località turistica che più sta lavorando nonostante un periodo di crisi. Soprattutto gli organi di comunicazione stranieri sono sempre pronti a rilevare ogni problema e disagio per deviare i turisti. «Vorrei tranquillizzare tutti i turisti, anche i pendolari della domenica», conclude Cattai, «che a Jesolo si può venire. Specialmente oggi, con una città che sta attendendo con trepidazione il grande spettacolo dell'Air Show, con protagoniste le Frecce Tricolori, e non solo. Da condannare chi sta cercando di denigrare una città che continua a rimanere in testa alle preferenze di migliaia e migliaia di turisti provenienti da ogni parte del mondo».
Giovanni Cagnassi
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