Caccia al basista dell’Audi gialla Al setaccio i campi nomadi
Campi nomadi al setaccio. I carabinieri continuano la ricerca dei basisti che hanno “ospitato” la banda dell’Audi gialla, durante i dieci giorni di scorribande sulle strade del Nordest, e stringono il cerchio attorno a quei luoghi isolati come campi nomadi o abitazioni di cittadini stranieri, dove la banda dell’Est potrebbe aver trovato rifugio durante il giorno, dopo notti di furti e inseguimenti, lontano dagli occhi indiscreti di scomodi testimoni.
Gli investigatori sono convinti che il terzetto di banditi dell’Audi gialla sia stato ospitato da qualche basista, in luoghi isolati e lontani da centri abitati, tra Asolo ed il Bassanese, dove il via vai in entrata ed uscita della macchina gialla non sarebbe passato inosservato agli abitanti della zona.
Nel frattempo, le indagini proseguono anche dal punto di vista scientifico. I carabinieri puntano molto sul Dna che verrà estratto dal mozzicone di sigaretta, appena spenta, trovata e repertata nei pressi della rampa del Muson, a Onè di Fonte, dov’è stata data alle fiamme dai banditi l’Audi gialla. I militari ipotizzano che uno dei tre banditi abbia fumato, per scaricare la tensione, mentre le fiamme stavano avvolgendo il mezzo rubato all’aeroporto di Milano-Malpensa il 26 dicembre scorso.
Un’ultima sigaretta prima di scappare a bordo di un’altra auto guidata da un complice.
Altri rilievi saranno effettuati sulle due banconote da 50 euro usate dai banditi per fare rifornimento di carburante nelle aree di servizio del Vega a San Donà e del Q8 a San Zenone. Sono i due distributori i cui sistemi di videosorveglianza hanno immortalato i banditi mentre facevano rifornimento. I carabinieri hanno provveduto a sequestrare le due banconote e contano di ricavarne le impronte digitali.
Intanto la procura della Repubblica di Treviso ha ricevuto in questi giorni oltre un centinaio di segnalazioni attendibili di avvistamenti dell’Audi gialla. Tracce dell’auto data alle fiamme si spingono fino al Bellunese. Anche i sistemi di videosorveglianza del comune di Cortina hanno immortalato l’auto dei banditi in fuga.
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