Caccia ai piromani della villa indagini sulla vita di Casarin

Scorzè. I carabinieri cercano di capire chi può aver preso di mira il locale adibito alla preghiera «Non sono mai stato minacciato». Nel frattempo continuano i rilievi per chiarire la situazione
SCORZÈ. Chi può avercela con Saverio Casarin? Chi può aver bruciato quelle cataste in legno? E perché? Ce l’hanno con lui o la sua associazione “Luce di Vita”? A queste domande stanno cercando di trovare una risposta gli inquirenti, dopo il rogo avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì all’interno della sua proprietà in via Olmara 1 a Scorzè.


Al momento dei rilievi, non sono stati trovati inneschi e nei giorni precedenti Casarin ha spiegato di non aver avuto né minacce né avvertimenti di alcun tipo.


Inoltre nel luogo dove si è sprigionato il fuoco, in un edificio esterno a quello principale, non ci sono impianti elettrici.


Il che farebbe escludere il cortocircuito. Al momento la strada più battuta conduce al dolo ma i pompieri e i carabinieri non escludono altre ipotesi, come un’autocombustione.


Di certo queste ore servono a mettere assieme i pezzi per chiarire il quadro.


L’allarme è scattato attorno alle 2, quando le fiamme si sono divampate tra il locale caldaia e la parte perimetrale della struttura, bruciando il vario materiale depositato tra cui la legna e i bancali.


Il resto dell’area non ha avuto problemi e non si segnalano né feriti né intossicati. Nessuno in zona ha visto o sentito qualcosa di sospetto: solo il suono della sirena dei camion arrivati nel cuore della notte. Pare che pure lo stesso Casarin non si sia accorto di quanto stesse accadendo e siano stati dei passanti ad avvisare i vigili del fuoco.


Questi hanno dovuto lavorare sino al mattino successivo tra messa in sicurezza e rilievi, evitando che i danni si propagassero anche ad altri immobili.


Nelle ore successive ci sono stati nuovi accertamenti per capire chi possa aver provato a danneggiare l’uomo e la sua attività. Un luogo di culto, quello di via Olmara, dove ogni settimana, specie la domenica mattina, si ritrovano a centinaia per pregare, leggere il vangelo, ascoltare, cantare. Sono ormai decenni che da Casarin giungono persone da ogni dove e potrebbe essere che a qualcuno questo non piaccia.


La sua associazione, “Luce di Vita”, è nata «per offrire la possibilità ai cuori cercatori della Verità di riunirsi, per Vivere la Comunione con le Parole di Gesù che disse: “Amatevi gli uni gli altri, come Io ho Amato voi”» si legge nella presentazione in internet.


Solo le indagini degli inquirenti potranno fare piena luce su quanto avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì scorsi quando le fiamme sono divampate accendendo la notte di Scorzè.


Alessandro Ragazzo


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