Ca’ Solaro marcia contro l’agrivoltaico: salviamo il verde
Giovani, vecchi, bambini, ma anche caprette e mucche hanno manifestato contro il progetto della Fondazione Querini Stampalia. Con loro don Rinaldo Gusso. Una mamma: «Uscire di casa e trovare filari di pannelli non è quello che vogliamo per il nostro futuro»

Giovani e vecchi, famiglie con i bambini per mano, anziani con il deambulatore che si muovevano lenti fiaccati dal caldo. E poi tantissimi in bicicletta e persino sui trattori. La protesta contro l’agrivoltaico e l’annesso raddoppio dell’alta tensione negli ultimi campi coltivati che rappresentano il paesaggio verde della frazione di Ca’ Solaro di Favaro, è trasversale e si fa beffa delle generazioni tanto in voga – x, y, z, alpha e chi più ne ha più ne metta –.
In marcia sabato 7 settembre mattina, chiamati a raccolta dal comitato capitanato da Luca Pollazzon e Roberto Vivian, c’erano praticamente tutti i residenti, che hanno letteralmente tappezzato la strada con cartelli, striscioni e manifesti contro i pannelli solari che la fondazione Querini Stampalia ha in programma di realizzare sui propri terreni, molta parte dei quali oggi coltivati a soia. Progetto contro il quale si è espresso anche il comune di Venezia.
Una transizione energetica che non piace ai cittadini, che sabato hanno marciato pacificamente assieme a mucche, Celeste era la mascotte della manifestazione, caprette, asini e pecore, con qualche fuori programma, perché arrivati in via Altinia era previsto che gli animali lasciassero il corteo, ma hanno voluto continuare facendosi inseguire lungo la provinciale.
Ad aprire il corteo con il suo trattore, Gigi Artuso, ex giacca verde e residente, in coda Vivian, che montato sul trattore aveva le casse che mandavano a ripetizione le canzoni di Celentano, da Azzurro a Ragazzo della via Gluck, intonate a squarcia gola lungo il percorso.
Dietro gli striscioni contro l’agrivoltaico anche don Rinaldo Gusso, che anima la parrocchia di Ca’ Solaro, il sacerdote amico degli animali. Greta, dieci anni, con la mamma Deborah, passava tra i manifestanti con una cassetta di cartone a chiedere qualche soldino per pagare il legale che sta assistendo i residenti, i quali stanno impugnando il maxi intervento alla Corte dei Conti. Mamma e figlia dalla stessa parte: «Siamo cresciuti nel verde, uscire di casa e trovare filari di pannelli non è quello che vogliamo. Che futuro daremo ai nostri figli? Vogliamo farli risiedere a pannello city?» dice la madre.
Il corteo si è snodato lungo via Ca' Solaro per poi affrontare i sottopassi e arrivare fino a via Altinia e da qui in piazza Pastrello, davanti al municipio, dove si sono svolti gli interventi e dove il presidente della Municipalità, Marco Bellato, è stato fischiato.
La manifestazione






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