Ca’ Rossa, conto svuotato scatta la denuncia penale
Nel conto della banca erano rimasti appena 100 euro. Antoine Valli, corso di nascita, un accento mezzo francese con inflessioni dialettali e un tono rassicurante, si è portato via tutto. L’ex amministratore ha lasciato nell’istituto di credito che usava per gestire il denaro del condominio Park Ca’ Rossa, poco o nulla. Adesso scatterà la denuncia per appropriazione indebita. Un sistema a scatole cinesi quello messo in piedi da Valli, difficile risalire alle movimentazioni di denaro tra le proprietà: Treviso, Padova, Venezia. Scombinava le carte, spostava pagamenti da una parte all’altra, anche esigui. In sei mesi, stando a quanto emerso ieri nell’affollata assemblea condominiale che si è svolta nella sala parrocchiale dei Servi di Maria a porte chiuse (giornalisti fuori), aveva ripetutamente prelevato denaro contante intestandosi gli assegni, a colpi di due, tremila euro. Negli ultimi venti giorni si sarebbe intascato 30 mila euro. Per questo, secondo i condòmini, avrebbe pianificato la fuga almeno da sei mesi.
L’assemblea. Sala parrocchiale affollata, oltre cento persone, molti volti noti. Tutti hanno paura di parlare, i giornalisti non sono bene accetti dalla maggioranza, che vota per lasciarli fuori dalla porta tra le urla di pochi che invece vogliono rimangano, e un consigliere prende il cellulare e chiama la gazzella dei carabinieri.
L’amministratrice non dà cifre precise sul “rosso” - che dovrebbe attestarsi almeno sui 300mila euro - perché ancora mancano molti tasselli del puzzle. Spiega che nell’ufficio di Noventa Padovana non si riesce a entrare, il che aggiunge difficoltà alle difficoltà. Senza accedere ai conti è difficile mettere in fila le carte delle tante proprietà che gestiva tra Padova, Treviso e Mestre: 36 unità immobiliari, pare, tra grandi e piccole (anche un magazzino al Porto di Venezia).
Denunce e azioni legali. Quello che però è certo, è che da aprile 2016 non pagava i fornitori, alcuni dei quali si rifiutavano di eseguire lavori, e non saldava le bollette. L’assemblea ha votato il mandato per sporgere denuncia per appropriazione indebita ai carabinieri e alla polizia tributaria, facendo scattare in questo modo le indagini con la speranza di poter aprire il prima possibile la porta dell’ufficio di Valli. Più delicata la questione che riguarda, invece, la banca, dove si procederà mediante arbitrato, senza dover pagare un legale: almeno questa sarebbe l’intenzione dell’assemblea condominiale. Da più parti è stato puntato il dito contro la «negligenza dell’istituto bancario», che non avrebbe vigilato sul conto corrente, consentendo all’ex amministratore di intestarsi assegni e di prelevare somme ingenti di contanti per svariate decine di migliaia di euro negli ultimi sei mesi. Tanto che è spuntata l’accusa conseguente di «riciclaggio di denaro». E poi ci sono gli illogici passaggi di soldi e i versamenti tra un condominio e l’altro gestito da Valli, anche di somme esigue, che i condòmini non riescono a spiegarsi del tutto. Il Park Ca’ Rossa sarebbe creditore di un condominio di Padova di circa 25mila euro.
Fondo di emergenza. Agli inquilini, adesso, toccherà mettere mano al portafogli subito, per fronteggiare le emergenze e cercare di recuperare almeno 50mila euro per pagare le urgenze. Ieri è stato deciso che chi possiede un appartamento dovrà sborsare 300 euro, i proprietari di negozi 500 euro e chi ha garage 50 euro.
Accuse. Atmosfera tesa durante l’assemblea, sono volate accuse verso il consiglio dei condòmini, una cerchia ristretta di inquilini residenti che gestiva la parte burocratica del grande stabile e faceva, in sostanza, da intermediario tra l’ex amministratore e gli abitanti. «Come mai nessuno si è accorto di nulla?», hanno domandato in molti, «neanche voi avete vigilato». «Ne aveva cinque sul collo», è sbottata una signora, «e sono riusciti a non vedere e non sentire».
«Diciamocelo», ha detto in chiusura l’amministratrice di condominio subentrata dal 20 febbraio: «Valli costava poco e non rompeva le scatole a chi non pagava».
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