Ca’ Mocenigo, caserma e opera d’arte

La sede della Finanza a San Polo inserita nelle opere che il Fai apre al pubblico oggi e domani. Un restauro modello
Di Alberto Vitucci
Interpress/Mazzega Venezia, 18.03.2016.- Comando Reg.G.di F. XXIV Giornata FAI di Primavera. Apertura del P.zzo Mocenigo per l'inaugurazione dei restauri e del nuovo allestimento.- Nella foto una sala restaurata
Interpress/Mazzega Venezia, 18.03.2016.- Comando Reg.G.di F. XXIV Giornata FAI di Primavera. Apertura del P.zzo Mocenigo per l'inaugurazione dei restauri e del nuovo allestimento.- Nella foto una sala restaurata

Palazzo Mocenigo, sede del comando regionale della Guardia di Finanza, tra i gioielli del Fai. Un viceministro, due sottosegretari e alti ufficiali della Finanza, insieme alla delegata del Fondo per l’Ambiente italiano di Venezia, Francesca Barbini, hanno presentato ieri l’apertura al pubblico del gioiello di campo San Polo. Restaurato nelle murature e anche nei suoi preziosi arredi artistici dalla Finanza, con la Sacaim e il Magistrato alle Acque.

Enrico Zanetti, Pierpaolo Baretta e Ilaria Borletti Buitoni, già presidente nazionale del Fai oggi sottosegretario ai Beni culturali, insieme al comandante generale della Guardia di Finanza, generale Saverio Capolupo, e ai comandanti Antonino Maggiore e Giuseppe Mango, hanno illustrato nei dettagli il lungo lavoro di restauro che ha consentito di riportare alla luce un prezioso affresco del Tiepolo, stucchi e decorazioni di epoca settecentesca. Restauro seguito dalla Soprintendenza, che ha ripercorso ieri le tappe storiche della prestigiosa dimora. Edificio cinquecentesco, edificato dalla potente veneziana dei Corner – già proprietaria dei palazzi Ca’ Corner della Regina e Ca’ Corner della Ca’ Grande – poi passata ai Mocenigo fino al 1799. Opera del celebre architetto cinquecentesco Michele Sammicheli, l’autore del portale del Forte di Sant’Andrea, di cui si riconoscono i celebri porte bugnati in pietra d’Istria sul rio e in campo San Polo. La caratteristica di palazzo Mocenigo è quella di essere uno degli edifici più alti della città – dopo il Grimani – che si eleva in altezza per ben sei piani. Lo sviluppo artistico della dimora dei Corner si amplia nel corso del Settecento, con l’opera del Tiepolo, le tele di Francesco Fontebasso, stucchi e decori. Che vanno ad aggiungersi a un edificio di pregio con scaloni monumentali. Nel corso del restauro sono stati anche posizionati nel salone del piano nobile riproduzioni fotografiche a colori dei dipinti e degli affreschi del Tiepolo che adornavano un tempo le pareti, adesso nei musei Londra, Parigi, Amsterdam e New York. «Il nostro piccolo contributo», ha detto tra gli applausi il generale Maggiore, «al restauro del prestigioso patrimonio della città di Venezia. Oggi è una caserma, ma in passato è stata una delle più monumentali e sfarzose dimore della città, tramandato pressocché intatto nella sua struttura fino ad oggi». La qualità del restauro è stata sottolineata dalla soprintendente Emanuela Carpani, al piano terra è stato inaugurato il memoriale sulla partecipazione dei finanzieri agli eventi bellici della Grande Guerra del 15-18. «Omaggio concreto e tangibile», ha detto il comandante generale, «ai tanti finanziaeri caduti o feriti al fronte».

«Un intervento di restauro davvero prezioso», ha commentato Baretta, «dall’alto si gode di una vista mozzafiato sulla città».

Palazzo Mocenigo sarà aperto alle visite guidate del Fai, uno tra i 900 monumenti scelti in Italia, oggi e domani, domenica 20 marzo.

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