Ca’ Foscari, la protesta dei ricercatori precari in senato accademico
I giovani precari, insieme agli studenti del collettivo Lisc si sono dati appuntamento nella corte della sede centrale dell’ateneo, dove era in corso la seduta del Senato, per manifestare contro i tagli legati ai tagli ministeriali
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L’hanno chiamato “dissennato accademico”, i dottorandi e ricercatori precari di Ca’ Foscari di PrecaRiCa (Coordinamento Precari della ricerca di Ca’ Foscari), l’incontro del Senato Accademico che si è svolto questo martedì mattina, 25 febbraio.
I giovani precari, insieme agli studenti del collettivo Lisc si sono dati appuntamento nella corte della sede centrale dell’ateneo, dove era in corso la seduta del Senato, per manifestare contro i tagli legati ai tagli ministeriali, che porteranno nelle casse dell’ateneo 7 milioni di euro in meno.
Sotto le finestre del Rettorato, studenti e ricercatori hanno chiesto nuovamente all'ateneo di assumersi la responsabilità nei confronti dei suoi lavoratori precari, prendendo posizione contro i tagli ministeriali e la riforma del pre-ruolo, che nella formulazione attuale non potrà che aggravare le condizioni del precariato.
La mozione dei precari, che ha ottenuto anche il sostegno di diversi dipartimenti, è arrivata questa mattina sul tavolo del Senato.
«La Rettrice», hanno spiegato dottorandi e studenti «si faccia portavoce di queste istanze in tutte le sedi istituzionali di cui fa parte, a partire dalla CRUI.
Soprattutto alla luce dei più recenti avvenimenti, che hanno visto la Ministra Bernini rivolgersi direttamente a Rettori e Rettrici i e le quali hanno confermato il proprio sostegno alla necessità di maggiore flessibilità nel pre-ruolo universitario e nella proposta di legge, con la sola eccezione del Rettore dell’Università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari» hanno precisato.
“Questo passare la patata bollente a Rettori e Rettrici” proseguono “porta al rischio concreto di creare una frattura all’interno delle Università stesse: un “noi” composto da precarie e precari, da studentesse e studenti, contro un “loro”, composto da chi precario o precaria non è più, e cioè strutturate e strutturati”.
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