Ca’ Foscari e H-Farm sfornano laureati in Digital managment, ma a caro prezzo

Venezia: accordo tra l'università e l'incubatore. Costo della retta, 7500 euro l'anno, ma ci saranno 20 borse di studio.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 20.02.2017.- Presentazione e firma Digital Management. Università di à Foscari e H-Farm. Da sx Riccardo Donadon, Rettore Michele Bugliesi, Prof.ssa Anna Comacchio.
Interpress/M.Tagliapietra Venezia 20.02.2017.- Presentazione e firma Digital Management. Università di à Foscari e H-Farm. Da sx Riccardo Donadon, Rettore Michele Bugliesi, Prof.ssa Anna Comacchio.

VENEZIA. Professionisti dell’economia a dgitale, ma a caro prezzo. È stata siglata nella sede dell’ateneo dal rettore Michele Bugliesi e dal fondatore e amministratore delegato di H-Farm Riccardo Donadon la partnership tra Ca’ Foscari Venezia e la piattaforma di innovazione digitale - con sede a Roncade – per le imprese e chi opera in esse, per l ’avvio del nuovo corso di laurea triennale in Digital Management (il primo in un un’università pubblica italiana), interamente in lingua inglese.

Il corso unisce studi di economia, business, tecnologie digitali e soft skills (le cosiddette competenze trasversali) e sarà limitato a soli 90 posti.

A far discutere - e a polemizzare è già stata la Cgil che ha parlato di «logica privatistica in cui chi paga di più accede a una istruzione migliore, con accessi privilegiati al lavoro, con servizi migliori» - sono i costi della retta d’iscrizione, fissata in 7500 euro annui. H-Farm si farà carico dei costi di docenza. Per il nuovo corso di laurea Ca’ Foscari recluterà 5 nuovi docenti che si aggiungeranno agli altri docenti del corso che già insegnano in Ateneo. Ma a Ca’ Foscari starà pagare la logistica, i trasporti verso il Campus di Roncade e anche tutto ciò che riguarda le professionalità che saranno chiamate a collaborare ai corsi che prevedono anche stages nelle imprese.

«Saranno garantite venti borse di studio per gli studenti più meritevoli che cpriranno metà dei costi della retta - ha sottolineato Bugliesi - e saranno garantiti comunque i benefici del diritto allo studio per gli studenti con redditi familiare sino a 30 mila euro annui. Gli altri dovranno pagare, perché anche i costi organizzativi sono elevati, ma c’è la pratica certezza di un posto di lavoro qualificato nelle imprese dopo i tre anni di corso. Parlare di privatizzazione dell’universoytà mi sembra del tutto fuori luogo, perché si tratta di un corso universitario pubblico a tutti gli effetti, finanziato anche con l’apporto dei privati». Anche Donadon ha sottolineato come si preveda nei prossimi anni in Europa la creazione di un milione di nuovi posti di lavoroi legati appunto alle nascenti competenze digitali per le imprese e ha ricordato che un bambino che ora frequenta la prima elementare arriverà all’università, troverà sparite oltre il 60 per cednto delle professioni attuali, proprio in virtù della rivoluzione digitale.

«Il nuovo corso di laurea - ha detto ancora Bugliesi - si focalizza sui temi fondamentali della trasformazione tecnologica e digitale e della sua gestione all’interno delle aziende e delle istituzioni. È una trasformazione complessa». Il corso di laurea combina lezioni teoriche con workshop e laboratorisviluppati con le aziende nelle quali gli studenti potranno sperimentare le competenze apprese. L’intero percorso è suddiviso in tre fasi che accompagneranno gli studenti dalla fase di studio fino all’immissione nel mondo del lavoro.Nel corso del primo anno gli studenti apprenderanno i fondamenti del management e delle tecnologie digitali a livello di sistema economico e di impresa. Nel secondo anno svilupperanno competenze tecniche e manageriali sull’e-commerce, la sicurezza informatica, l’organizzazione di imprese digitali, il finanziamento delle startup, la trasformazione digitale di imprese mature, la gestione dei sistemi cloud. Al terzo anno parteciperanno a laboratori di software development, computer security, e potranno sviluppare un proprio progetto personale

Enrico Tantucci.

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