Ca’ Foscari, boom di studenti stranieri

VENEZIA. Da una parte misure di sicurezza straordinarie. Dall’altra, gli studenti stranieri che non si spaventano e, anzi, colgono la palla al balzo per studiare a Ca’ Foscari, ottenendo un diploma di Laurea di sicuro prestigio.
LE ISCRIZIONI DALL'ESTERO
A un paio di mesi dall’inizio del nuovo anno accademico, il rettore Michele Bugliesi non sembra particolarmente preoccupato dal paventato calo delle iscrizioni. E non perché, con il suo passaggio al vertice di Fondazione Venezia, l’eventuale débâcle non sarà affar suo.
Ma perché la débâcle, sostiene, non c’è stata. «Le pre immatricolazioni», assicura, «sono in linea con quelle degli anni scorsi». Ma una sorpresa c’è ed è il numero dei potenziali studenti stranieri: 1.300 i ragazzi che hanno già chiesto di frequentare i corsi dell’ateneo veneziano, l’anno prossimo. Difficile che tutti completeranno l’iter con l’iscrizione vera e propria, ma l’impennata è comunque impressionante, considerando che gli studenti stranieri che hanno da poco concluso il primo anno sono appena 500, poco più di un terzo. «La maggior parte delle richieste proviene dal Kazakistan, ma ci sono molti ragazzi pakistani e cinesi.
Spesso i ragazzi sono scoraggiati dal lungo iter per ottenere il visto, ma quest'anno potrebbero approfittare del primo semestre a distanza per sbrigare le pratiche» spiega il rettore, che non si risparmia una battuta sulle ultime uscite di Trump: «Ha vietato agli studenti stranieri di entrare o rimanere nel Paese se potranno frequentare solo corsi on-line. Chi lo sa, magari riusciremo a recuperare qualcuno di quei ragazzi». Un'intenzione nel solco delle appena annunciate 100 nuove borse di studio da 3 mila euro ciascuna, assegnate sulla base di punteggi che premieranno i ragazzi provenienti dalle regioni italiane più lontane.
MASCHERINA E APP
Così le lezioni (anche) on-line potrebbero trasformarsi in una calamita per tutti i ragazzi che avrebbero desiderato frequentare un’Università blasonata come Ca’ Foscari, non potendosi però permettere di pagare un affitto a Venezia. «Non lo escludo. Questa è un'offerta inclusiva anche per chi, in questa fase, non può o non vuole spostarsi. Ma la modalità “blended”, per il momento, è prevista per il solo primo semestre» spiega il rettore, nel presentare il ritorno nelle aule, con l’inizio del nuovo anno accademico. E già c’è la prima novità: mascherine obbligatorie, non solo negli spostamenti, ma anche per seguire la lezione in aula.
«Il loro utilizzo è obbligatorio» sostiene Bugliesi. «Quanto alla capienza massima delle aule, gli indici di saturazione - che definiremo in maniera flessibile - sono oggetto del protocollo che stanno predisponendo Ministero, Inail e Crui (Conferenza dei rettori delle Università italiane). Presumibilmente le nostre aule potranno ospitare tra il 30 e il 50% degli studenti che normalmente le popolano».
I rimanenti seguiranno le lezioni dal computer di casa, pur essendo allo studio la possibilità di video collegamenti all’interno della stessa Università. Quanto alla frequenza in presenza, i posti saranno prenotati tramite app, «a rotazione, perché tutti possano assistere alle lezioni più volte a settimana». A completare il “quadro sicurezza”, sanificazione degli spazi, segnaletica orizzontale e frequente ricambio dell’aria, sia in maniera naturale, sia tramite gli impianti di aerazione. Intanto a fine mese ci sarà una nuova sessione di laurea. «Ancora a distanza» spiega Bugliesi. «Quanto agli esami, stiamo ancora valutando se sarà possibile ripristinarli in presenza. Se sarà possibile, almeno in alcuni casi, la nostra tendenza sarà di favorire un ritorno in sede». —
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