Ca’ Farsetti prepara la stangata sull’Irpef

L’addizionale salirà all’8 per mille, oggi vertice di maggioranza. I ricavi di Casinò e tassa di soggiorno non bastano più
Di Mitia Chiarin

Con un ricavo che viaggia al di sotto dei 110 milioni stimati (circa 3 in meno), il Casinò di Venezia non arriverà in soccorso della giunta Orsoni alle prese con i conti per garantire l’approvazione entro fine mese del bilancio di previsione 2013. Sono saliti da 17 a 27 milioni i tagli dei trasferimenti dello Stato al Comune su segnalazione dei revisori dei conti e ci sono altri 10 milioni di euro da recuperare. Senza il ricorso a maggiori trasferimenti dal Casinò, su cui è contrario il sindaco Orsoni, e pure il vicesindaco ammette che «ci sono problemi oggettivi», causa i minori ricavi, si cercano alternative.

Un piccolo aiuto forse arriverà dai dividendi di Veritas ( circa 500 mila euro, è la cifra possibile) e di Venezia Spiagge ma la soluzione più praticabile è aumentare l’Irpef comunale.

Già oggi, con il sistema di progressione, che prevede che siano i più ricchi a agare di più, chi ha redditi oltre i 75 mila euro paga già l’8 per mille. Estendere l’aliquota ai scaglioni inferiori ma estendere anche il tetto di esenzione totale, oggi fissata a 15 mila euro (20 mila e 100 esentati) , portandolo a 20 mila è l’ipotesi a cui pensa il vicesindaco e assessore al bilancio Sandro Simionato.Lui aumenta mentre il collega di partito Renzi riduce l’Irpef comunale. Come la mettiamo? «Nessun Comune italiano ha le nostre esenzioni. Altri Comuni, come Firenze, riducono ma attenzione bisogna guardare al numero di esenzioni e non mi risulta che Firenze fuori dal rischio concreto di default», ribatte il vicesindaco. Che spera, comunque, che la manovra sull’Irpef consenta entro settembre una marcia indietro. Perchè il Comune si spera ancora nella vendita del Casinò.

Ora che l’ex prefetto Luciana Lamorgese è diventata capo di gabinetto del ministro dell’Interno, a Venezia si spera che la firma arrivi. «Se Alfano firmasse subito non servirebbe la manovra sull’Irpef all’otto per mille. Dieci milioni non si trovano certo in pochissimi giorni», avvisa l’assessore. L’elenco delle alienazioni intanto continua a modificarsi: via i terreni del Palais Lumière e cancellati i 40 milioni che il Comune contava di introitare da monsieur Cardin. Sfumato il megaprogetto, entrano nel piano la scuola Manuzio, quella vecchia di Trivignano. Conferma per il garage del Candiani. «Potremmo evitare l’aumento se passasse anche l’azione di parlamentari e Anci per favorire gli enti locali e noi, quindi, entro il 30 settembre potremmo rivedere la scelta sull’Irpef», avvisa Simionato.

Di bilancio ridiscute la maggioranza di centrosinistra oggi a Venezia con il sindaco, dopo una pausa di riflessione di 48 ore che potrebbe portare altre novità. Il Pd chiede di verificare bene i conti: «Non ci sono solo i minori ricavi del Casinò, con una ipotesi di vendita a cui pochi credono. Ci sono anche i minori incassi della tassa di soggiorno, segno che c’è chi non paga. E ci sono i conti da fare attentamente sull’Irpef per non penalizzare troppo i cittadini, quelli che vorremmo tutelare con le esenzioni Tares». Inizia, sempre oggi, anche la maratona di consigli comunali. Oggi e domani si discute di grandi navi e Tares (confermati gli sconti maggiori per Mestre rispetto a Venezia). Due consigli, poi, il 25 e 25 luglio e in uno di questi due giorni potrebbe andare al voto la delibera sull’Irpef. Per il voto finale sul bilancio è in calendario un consiglio anche il 29 luglio. Solo dopo la politica veneziana prenderà qualche giorno di ferie.

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