Buttafuori aggredito a bottigliate

Fossalta. Il pestaggio dopo il diniego a entrare al Palmariva a 10 stranieri. Ferito anche il tuttofare

FOSSALTA. Un buttafuori e un collaboratore della discoteca Palmariva sono finiti all'ospedale, con una prognosi di guarigione inferiore ai 20 giorni, dopo aver subito nel parcheggio un pestaggio che gli stessi dipendenti e il titolare della discoteca non hanno esitato a definire brutale. Il fatto è accaduto ieri mattina alle 4.30, mentre era in atto il deflusso delle centinaia di persone che avevano partecipato alla festa tradizionale del Martedì Grasso.

I due feriti sono un 42enne di Latisana, tuttofare del locale e un uomo di 45 anni di Treviso, addetto alla sicurezza. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri del Nucleo Radiomobile della compagnia di Portogruaro. Le uniche persone identificate sono state le due vittime, in quanto gli autori del pestaggio sono riusciti a fuggire.

Non c'è voluto molto per ricostruire l'accaduto. Le versioni sull'aggressione, feroce e improvvisa, sono però due. Per i carabinieri il motivo del litigio era strettamente legato al fatto che a un certo punto si è presentata, in orario di chiusura, questa comitiva formata da 10 ragazzi stranieri, di probabile origine albanese o kosovara, che voleva entrare a tutti i costi nella discoteca, sebbene il buttafuori abbia loro spiegato che non si poteva più accedere ai locali in quanto la serata era conclusa.

Per Renzo Venerandi, il titolare del Palmariva invece, l'aggressione si è verificata in quanto uno dei giovani della comitiva avrebbe riconosciuto nel buttafuori il medesimo addetto alla sicurezza che non lo aveva fatto entrare in un locale di Jesolo la scorsa estate.

Il parapiglia che è seguito è stato pazzesco. Il buttafuori di Treviso è stato aggredito a calci e pugni da due persone. A farne le spese però è stato anche il collaboratore della discoteca. La sua colpa sarebbe stata quella di assistere alla scena, pur a distanza non ravvicinata. Suo malgrado quindi sarebbe stato coinvolto nella gazzarra, venendo trascinato da uno dei facinorosi e investito da una gragnuola di calci e pugni. Nel pestaggio sarebbero state adoperate anche delle bottiglie vuote come armi. L'arrivo di altri dipendenti della discoteca e l'intervento di alcuni clienti ha indotto gli autori del pestaggio a più miti consigli. Quando alcuni hanno minacciato di chiamare i carabinieri si sono dileguati in tutta fretta.

IL patron del locale, Renzo Venerandi è avvilito.«Queste cose non dovrebbero accadere mai», ha detto, «purtroppo invece è successo».

Rosario Padovano

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