Busta sospetta per Equitalia intercettata all’ufficio postale
Busta sospetta indirizzata ad Equitalia ed intercettata dalle Poste in via Torino. Busta poi presa in consegna dai vigili del fuoco e che ora sarà aperta per esaminare il contenuto. L’episodio non ha creato grossi problemi al lavoro degli impiegati in quanto chi l’ha trovata ha rispettato le nuove procedure studiate per questi casi. Sul posto oltre ai vigili del fuoco anche gli agenti della polizia postale che hanno i loro uffici nello stesso stabile.
Verso le 16 di ieri un impiegato, addetto allo smistamento della posta, ha notato quella lettera indirizzata ad Equitalia, che ha gli uffici proprio in via Torino a Mestre. Destinatario diventato a rischio da quando, alcuni giorni fa, sono state intercettate le prime buste contenenti polvere bianca destinate alle varie sedi della società.
Secondo le procedure di sicurezza, stabilite dopo i fatti dei giorni scorsi, è scattata subito l'allerta: la busta è stata portata in un'altra stanza, senza aprirla. Si è visto che all'interno poteva esserci della polvere e quindi la busta è stata presa in consegna dai vigili del fuoco del nucleo Nbcr di Mestre che oggi la consegneranno all'istituto zooprofilattico di Padova per i controlli e le analisi, in piena sicurezza.
Da alcuni giorni buste sospette sono arrivate negli uffici di Belluno, Padova e Rovigo di Equitalia. Ma non solo, Infatti ne sono state intercettae anche negli uffici posta di diversi capoluoghi del Piemonte, della Lombardia e della Liguria. Giornate di tensione quindi per i dipendenti dell’agenzia dei vari capoluoghi di provincia. Le situazioni più critiche in Veneto ci sono ste a Belluno e Rovigo. In quest’ultima città una busta contenente della polverina giallognola ha fatto scattare il panico da contaminazione di antrace. Trenta persone, tra impiegati dell’agenzia di riscossione e i primi poliziotti e vigili del fuoco intervenuti sul posto, sono stati accompagnati alla «Stanza Ebola» del reparto di Malattie infettive dell’ospedale di Rovigo, dove si sono svolte le procedure di sicurezza e di decontaminazione previste in questi casi dove si sospetta la presenza di sostanze tossiche. In realtà era polvere inerte. (c.m.)
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