Burkini, nessun divieto sui nostri arenili

I sindaci del litorale non seguiranno l’esempio di Cannes: «L’importante è che il volto sia visibile»
A young Turkish woman cools off while wearing a burkini at an open-air bath in Berlin, Germany, 20 August 2012. ANSA/STEPHANIE PILICK
A young Turkish woman cools off while wearing a burkini at an open-air bath in Berlin, Germany, 20 August 2012. ANSA/STEPHANIE PILICK

JESOLO. “Burkini” in spiaggia, i sindaci della costa veneziana non imitano quello di Cannes. Il primo cittadino francese, dopo il tragico attentato terroristico che ha ferito la Francia e l’Europa, ha vietato con regolare ordinanza, e multa di 38 euro, di fare il bagno con il burkini, il costume da bagno usato dalle donne di fede musulmana. È un costume aderente con cuffia, che ricopre tutta la figura salvo il viso, le mani e i piedi. Un divieto che è stato subito ripreso da altre famose località della Costa Azzurra. Una questione di costume e sicurezza.

I colleghi della costa veneziana non sembrano invece particolarmente turbati dalle usanze delle donne musulmane, anche se hanno molte perplessità su eventuali burqa in spiaggia, che coprano quindi i volti, non tanto i corpi.

Non sono dunque previste ordinanze simili, pur restando aperta la questione sicurezza e la necessità di vietare in ogni caso che si presentino persone, anche in spiaggia, con il volto coperto. Ne sa qualcosa il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia, che di recente si è trovato a polemizzare su alcune donne con il burqa in passeggiata nel salotto buono di via Bafile. Aveva adombrato l’ipotesi di un’ordinanza che lo vieti in futuro se si fossero presentiti altri casi. Ma sulla questione burkini non si espone troppo. «Non è un problema che si è manifestato», dice Zoggia, «a me interessa la questione sicurezza nella sua globalità, pertanto il nostro impegno è organizzare le forze di polizia con tutti i controlli necessari e previsti, ma non di vietare a una donna di fare il bagno vestita».

Interviene anche il sindaco di Cavallino Treporti, Roberta Nesto: «Questa ordinanza non è stata presa in considerazione da noi perché non c’è un problema simile da affrontare sulle nostre spiagge. Comprendo il sindaco di Cannes, ovviamente, ma certo la questione deve essere contestualizzata. Se dovesse sorgere in merito un problema di ordine pubblico non escludo però nulla».

A Eraclea Mare, il fresco sindaco Mirco Mestre si è concesso qualche ora di sole nella sua spiaggia affollata a Ferragosto, oltretutto famosa perché confina con l’oasi dei naturisti alla laguna del Mort che non pensano minimamente al costume, figuriamoci al burqa in spiaggia. Anche ad Eraclea, dunque, la questione non interessa e non si è nemmeno discussa.

Anche a Caorle, il sindaco, Luciano Striuli, non si è posto il problema pur comprendendo la situazione assai diversa a Cannes. Pasqualino Codognotto, sindaco di Bibione, ci pensa un attimo: «Vietare alle donne di fare il bagno vestite, almeno qui da noi, mi pare eccessivo. Resta il problema del volto coperto dal burqa. Io credo che debbano essere identificate le donne che lo indossano, sulle strade e piazze, così come in spiaggia se dovesse accadere».

Insomma no al volto coperto sia in strada che in spiaggia, ma se una donna vuole fare il bagno completamente vestita è libera di farlo e non crea problemi ai sindaci della costa veneziana.

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