Buranelle, si cerca vicino a un residence
CAVALLINO. Continuano da più un mese, dal 20 gennaio scorso e interrotte solo dal maltempo delle scorse settimane, le ricerche a Ca’ Vio delle salme delle due buranelle scomparse nel 1991, Paola Costantini e Rosalia Molin. La Procura di Venezia, che per l’indagine esplorativa sul territorio ha incaricato l’equipe milanese del Labanof specializzata in archeologia forense, appare più che mai determinata a scandagliare palmo a palmo l’area dell’ex base logistica di Ca’ Vio, ora un camping militare, escludendo altre località, secondo le precise indicazioni ottenute da un informatore interrogato durante le indagini.
Oltre all’arenile, recintato e campionato con scavi su tutta l’area antistante al camping, e all’interno della struttura militare dove è stata investigata la zona dove un tempo sorgeva un bar, le ricerche, mediante unità cinofile e speciali apparecchiature che rilevano il propagarsi delle onde elettromagnetiche attraverso il terreno, potrebbero ora concentrarsi anche sull’area di un residence che sorge poco distante dal camping lungo via delle Batterie.
Proprio quel residence infatti era in costruzione nei giorni della scomparsa e alcune fonti avrebbero dichiarato ai parenti che si sarebbe verificata una gettata di cemento proprio il giorno successivo alla scomparsa avvenuta il 27 ottobre 1991.
Scartata invece definitivamente la rampa del supermercato A&O lungo via Treportina a Ca’ Savio dove la gettata di cemento è risultata più recente di un anno rispetto alla data della scomparsa, mentre nessuna indicazione di ricerca riguardante invece il residence di Lio Grando.
Da Burano i parenti delle due scomparse mantengono comunque inalterata la fiducia nell'attività d’indagine degli inquirenti. «Abbiamo apprezzato molto i segnali di determinazione nel continuare le ricerche ricevuti dalla Procura che abbiamo contattato pochi giorni fa», commenta Lino Costantini, fratello di Paola, «ci hanno riferito che il fascicolo per le indagini era stato riaperto dal procuratore Carlo Nordio subito dopo la nostra richiesta. Ci hanno comunque avvisato che le ricerche potrebbero continuare per lungo tempo prima di ottenere risultati significativi. Rimaniamo in attesa, quando gli inquirenti lo riterranno opportuno, di fare il punto sulle novità emerse dalle ricerche».
Francesco Macaluso
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia