Buranelle scomparse, disposte nuove perizie

Il procuratore Nordio vuole approfondire le analisi sui vestiti di Nicola Alessandro, ex fidanzato di Rosalia

BURANO. Le indagini tecniche sui reperti sequestrati a Nicola Alessandro, 55 anni, indagato per duplice omicidio e l’occultamento dei cadaveri delle due “buranelle”, non si fermano. Il procuratore aggiunto Carlo Nordio che ha riaperto le indagini dopo anni, ha deciso di approfondire le analisi per capire se la presenza di polvere da sparo sui vestiti sequestrati all’uomo è da imputare ad una contaminazione esterna in fase di repertazione o se quegli abiti erano indossati da una persona che ha sparato. Infatti la tesi della contaminazione potrebbe saltare considerata la quantità non indifferente di polvere da sparo trovata sul tessuto. Carlo Nordio, quindi, le prova tutte per arrivare ad una verità sulla scomparsa di Rosalia Dal Molin e di Paola Costantini, nipote e zia. Donne dichiarate “presunte morte” ma delle quali non sono mai stati ritrovati i corpi. Nonostante per mesi gli esperti incaricati dalla Procura di Venezia abbiano scavato all’interno di un’area su cui c’era il sospetto fossero stati sepolti i corpi dopo la morte.

Dalle analisi è emerso che sui quattro indumenti sequestrati all'indagato - un giaccone, un cappotto, un paio di pantaloni e una giacca - ci sono tracce di polvere da sparo. Secondo la difesa rappresentata dall'avvocato Igor Zornetta, si tratta di contaminazione dovuta a una cattiva repertazione degli indumenti. Spiega l'avvocato: «Secondo il nostro esperto, il dottor Luciano Garofalo ex comandante dei Ris, sia in fase di sequestro che di conservazione degli indumenti non si è proceduto in maniera corretta. Ad esempio il poliziotto che ha sequestrato i capi non usando i guanti, aveva sparato negli ultimi giorni, ha sicuramente contaminato i capi. Inoltre gli stessi non sono stati conservati in maniera corretta. Del resto a quel tempo, 25 anni fa, i protocolli operativi erano diversi. E poi si può pensare che il mio assistito abbia sparato in momenti diversi, a ore di distanza, per uccidere? Infatti i capi sequestrati li ha indossati in ore diverse e lontane tra loro», conclude Zornetta. Nicola Alessandro è indagato dall'ottobre del 2014, quando gli agenti della Squadra Mobile di Venezia, gli hanno notificato l'atto con il quale la Procura ha chiesto e ottenuto dal gip l'esame del Dna su oggetti e capi di abbigliamento che gli sono stati sequestrati negli anni successivamente alla scomparsa delle due ragazze. I nuovi metodi di analisi scientifica hanno permesso questo primo colpo di scena.

Le due ragazze di Burano sono scomparse il 27 ottobre del 1991, dopo essere scese dal vaporetto a Treporti. Avevano detto di voler andare a vedere un film al cinema a Jesolo. Non sono più tornate a casa. Di loro non si è saputo più nulla nonostante le indagini e le ricerche. Poi la svolta circa due anni fa quando, sulla scorta delle dichiarazioni di un poliziotto che aveva ricevuto una soffiata da un teste giudicato attendibile, il pregiudicato Umberto Manfredi fino a quel momento rimasto in silenzio, l'inchiesta è stata riaperta con il fascicolo sempre affidato al procuratore aggiunto Carlo Nordio.

 

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