Buranelle, ricerche continue nonostante la fitta nebbia
CA’ VIO. È continuata senza sosta anche ieri, nonostante la fitta nebbia, l'approfondita indagine esplorativa coordinata dalla squadra mobile sulla spiaggia e all'interno del camping militare di via delle Batterie per individuare i resti delle buranelle Paola Costantini e Rosalia Molin. Le ricerche fra le dune antistanti la struttura militare delle salme delle due scomparse nel 1991 da parte della squadra speciale di Milano incaricata dalla Procura di Venezia potrebbero interrompersi oggi solo per il maltempo con precipitazioni a Cavallino-Treporti annunciato dai meteo fino alle 20. Presenti fin dal mattino alcuni operatori specializzati nelle ricerche all'interno dell'area transennata di spiaggia a continuare i sopralluoghi e i campionamenti di terreno sabbioso. C'è molta apprensione attorno a queste ricerche, soprattutto da parte dei familiari. «Mi sembra di essere tornata indietro ai primi giorni dopo la loro scomparsa oltre 22 anni fa» ha confessato Patrizia, sorella di Rosalia Molin mercoledì sera alle telecamere della trasmissione di Rai Tre “Chi l'ha visto?”, «ogni minuto che passa sembra una giornata intera, passo le ore a sbirciare il cellulare in attesa di una telefonata che mi comunichi il ritrovamento». L'area transennata a Ca' Vio sarebbe solo una parte dei dieci ettari del terrritorio di Cavallino- Treporti su cui si sta concentrando l'attenzione del procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio. Oltre al campeggio militare di Ca' Vio, tra i siti indicate nel tempo come possibili luoghi di occultamento, c'è anche il residence costruito lungo via Selvatico a Punta Sabbioni, un complesso di villette a schiera a ridosso della stesso camping militare di via Delle Batterie e infine la rampa di cemento del supermercato A&O a Ca' Savio.
Francesco Macaluso
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