Buoni mensa non pagati bilancio comunale in crisi

Marcon. Inadempienti quasi 700 genitori dei bambini del comprensivo Malipiero La rabbia del sindaco e dell’assessore Puleo: «Comportamento incomprensibile»

MARCON. I genitori non pagano i buoni mensa, buco di 40 mila euro. Il Comune, nei giorni scorsi, ha convocato le famiglie dei bimbi che frequentano scuole elementari e materne del territorio, che fanno parte del comprensivo Malipiero. Su 1.320 bambini, 694 non corrispondono quanto dovuto per la refezione scolastica e c’è chi ha accumulato debiti anche per 500 euro.

Il Comune ha anticipato i soldi e speso 2.500 euro in raccomandate ai genitori, che però non hanno sortito effetto. La vicenda è proseguita sul gruppo Facebook del comitato genitori, dove una mamma ha postato la notizia: «Se i genitori hanno difficoltà a pagare possono rivolgersi agli assistenti sociali oppure andare a prendere il bambino e farlo mangiare a casa», si legge sul web, «come possiamo sperare in un futuro migliore se siamo noi i primi a non dare esempio di responsabilità ai nostri figli?». Tanto è bastato per innescare le polemiche.

C’è chi se la prende con il Comune che manda le raccomandate nell’epoca delle mail, chi con il servizio sms, chi si è rammentato solo dopo aver letto di avere un debito con il Comune, ma spiega che i genitori oggi hanno troppe cose da fare. Il Comune è preoccupata per il saldo negativo accumulato dalle famiglie marconesi. «Circa due mesi fa gli uffici dell’assessorato alla pubblica istruzione hanno contattato telefonicamente ciascuna famiglia con un debito sulla ricarica elettronica dei buoni pasto dei ragazzi di elementari e materne superiore ai 60 euro», spiegano il sindaco Andrea Follini e l'assessore Gianpietro Puleo.

«Ci può stare, per carità, una dimenticanza, ma, dopo il sollecito telefonico, le cose si sarebbero dovute sistemare. Invece persiste l’ammanco, che non è tollerabile. Non solo perché siamo di fronte a un mancato corrispettivo verso un servizio reso, ma ben più grave é che questa mancanza avviene relativamente alla responsabilità sui minori che ogni genitore ha». Dopo la chiamata a casa, sono partite ai morosi le raccomandante con la richiesta di saldare il debito.

«È un passo necessario verso la messa a ruolo esattoriale dell’ammanco, ma questa era una spesa di cui avremmo volentieri fatto a meno. Non è nostra intenzione mettere in difficoltà i bambini o creare nei loro confronti una condizione di disagio, ma le famiglie hanno delle responsabilità e se le devono assumere appieno. Non ci siamo mai tirati indietro di fronte a situazioni sociali complicate o difficili, stante anche la crisi economica, ma queste eventuali situazioni vanno affrontate assieme, tra famiglie e servizi sociali, su questo abbiamo sempre lavorato senza lasciare indietro nessuno».

Marta Artico

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