Buoni mensa, coro di critiche alla linea dura
MOGLIANO. La linea dura contro le famiglie che non pagano la mensa scolastica, messa in atto dal sindaco Carola Arena, spacca la maggioranza.
Il “se non paghi ti denuncio”, dopo una levata di scudi pressoché unanime da parte dell'opposizione, viene criticato anche da Sel, per voce del suo segretario cittadino Luigi Amendola: «Un sindaco deve soprattutto cercare il dialogo e non mandare lettere con quei toni molto forti», commenta, «Da una giunta di centro sinistra ci si aspetta un atteggiamento benevolo e rispetto nei confronti delle persone che non ce la fanno. La nostra amministrazione deve affrontare debiti milionari non sono certo i 30mila euro che mettono sul lastrico un comune come il nostro. Invito il sindaco ad essere più dialogante, cercando in tutti i modi di scindere chi non ce la fa e chi invece fa il furbo». Viene spontaneo, anche nella dichiarazione di Amendola, il ricordo dell'eclatante decisione del sindaco di Casalmaggiore, in provincia di Cremona, di non dare da mangiare ai bambini le cui famiglie non risultassero in linea con i pagamenti del servizio.
«Da noi la tutela del bambino è il primo principio» ha specificato Arena. Ma la tecnica di denunciare per abbandono di minore i genitori che risultassero insolventi e recidivi, secondo Sel, appare quasi dello stesso tenore. «Se continua così ci paragoniamo ai comuni leghisti. Non voglio che Mogliano si metta a questi livelli».
L'originale iniziativa di Carola Arena viene pesantemente criticata anche dalla senatrice castellana di “Fare!” Patrizia Bisinella: «La situazione mi è stata segnalata per il malcontento che sta creando e mi rendo conto che potrebbe sfociare in contrapposizioni dannose per quella comunità e gli stessi bambini». Intanto il movimento 5 stelle ha deciso di intervenire tempestivamente con una mozione nel prossimo consiglio comunale per reintrodurre i vecchi metodi di pagamento: «Abbiamo letto con sconcerto la lettera del sindaco e le sue dichiarazioni» dichiara Cristina Manes. «Secondo Carola Arena l'insieme di genitori che nel tempo ha generato un insoluto di 30mila euro sarebbe costituito da persone spregiudicate e benestanti, che pur avendone la possibilità hanno fatto mangiare i loro figli “gratis” alla mensa. Noi invece attribuiamo a questa amministrazione l'incapacità di individuare i cittadini davvero bisognosi e i responsabili degli insoluti».
Matteo Marcon
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