"Buon appetito: ma andate a votare il referendum"

VENEZIA. Perché l’ambiente passa anche per la buona tavola. Prima è toccato agli ambientalisti, quindi agli amministratori regionali, infine è stata la volta dei pescatori: giovedì 14i, dalle nove del mattino fino al primo pomeriggio, dodici pescherecci hanno attraccato, in triplice fila, lungo la fondamenta delle Zattere, in pieno canale della Giudecca, per sensibilizzare in modo assolutamente unico la cittadinanza in vista del referendum sulle trivellazioni di domenica 17 aprile; armati di pentole, padelle, forni professionali e tantissimi piatti di plastica (nonché di un paio di bottiglie di buon vino) i "vongolari" dell'alto Adriatico hanno infatti offerto a tutti i passanti un assaggio delle prelibatezze del mare: bigoli alle vongole, pasta con le sarde, fasolari crudi con limone e pasticcio di pesce, il tutto cucinato direttamente sul ponte delle barche ormeggiate, tra scherzi e scongiuri in direzione del cielo, che solo intorno alle 11 ha deciso di scambiare nuvole e pioggia con un caldo sole primaverile.
«Noi siamo le sentinelle del mare, il primo filtro, dopo ci sono le spiagge e i turisti - ha ricordato il presidente del Consorzio Gestione Vongole di Chioggia, Michele Boscolo Marchi, allestendo i tavoli sulla riva - il nostro è un prodotto che viene pescato e venduto senza passare per il centro di depurazione, quello che succede al mare ci riguarda perciò immediatamente: non vogliamo che l'Adriatico diventi come il golfo del Messico». «Le opere di edilizia nel golfo di Venezia, che è praticamente una vasca da bagno, incidono direttamente sul nostro lavoro - ha ribadito Antonio Gottardo, di Legacoop Veneto - noi siamo un'attività economica, il governo deve tenerne conto».
«Proprio in questi giorni anche la Croazia minaccia di tagliare fuori i nostri pescherecci da un'ampia fetta di mare per poter avviare ricerche di idrocarburi - ha continuato Giampaolo Buonfiglio, responsabile nazionale del settore pesca di Alleanza Cooperative Italiane - il nostro settore viene spesso dimenticato, eppure impiega lungo il litorale orientale della penisola almeno diecimila lavoratori, per un fatturato annuo che supera i 300 milioni: è un'economia da salvaguardare. Dall'altra parte, invece, prospezioni con metodo argan e trivellazioni in generale non sono neppure sottoposte alla valutazione alti rischi o a quella ambientale strategica, a causa di uno strano decreto del 2005; ma la qualità dell'acqua corrisponde poi alla qualità del nostro pescato».
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