Bullismo: ne è vittima un ragazzino su tre
VENEZIA. Un ragazzo su tre si è dichiarato vittima di episodi di bullismo nell'indagine su 15.268 ragazzi intervistati dal portale Skuola.net per conto della Polizia di Stato, nell’ambito della campagna educativa itinerante “Una vita da social” della Polizia Postale e delle Comunicazioni. La fascia d’età più esposta si conferma quella compresa tra i 14 ed i 17 anni, dove i “bullizzati” sono quasi 2 su 5.La ricerca certifica anche la crescita di bulli in rosa: 1 vittima su 3 denuncia la presenza femminile tra gli aggressori.
Il fenomeno è costantemente monitorato dagli uomini del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Veneto più volte impegnati in delicate indagini aventi ad oggetto “cyberbulli”.
Preoccupa soprattutto l’associazione del bullismo a fenomeni di razzismo ed intolleranza. Significativa è in tal senso l’investigazione compiuta nel corso dello scorso anno che ha permesso di eliminare dal noto social network “Facebook” una pagina fortemente denigratoria nei confronti di una ragazzina di origini straniere che aveva raggiunto in pochi giorni decine e decine di “followers”.
A preoccupare sono anche le vicende legate al cosiddetto “sexting” che qualche volta si sovrappongono ai fenomeni di bullismo. Il sexting, acronimo anglosassone tra le parole “sex” e “texting” (messaggiare), è definibile come la pratica di inviare attraverso sistemi di messaggistica istantanea foto sessualmente esplicite di sé stessi.
Come è noto, non infrequentemente i contenuti di un “selfie” hot giungono nelle mani dell’interlocutore sbagliato, con esiti sicuramente non trascurabili, specie quando sono coinvolti dei minori.
Ancora più preoccupante sono quei casi nei quali il fenomeno viene a sovrapporsi al bullismo. Ed è così che nel cerchio ristretto delle amicizie del minore la foto sexy divulgata per errore o per dolo diviene il pretesto per l’emarginazione di un minore da parte del gruppo. Ad oggi sono ben 10 i casi di diffusione di materiale multimediale sessualmente esplicito riconducibile ad un minore registrati nel Veneto. Ed alcune volte la vicenda, già spinosa di per sé, prende le tinte fosche del bullismo. Addirittura in qualche caso si è verificata la creazione di una pagina sul social network Facebook avente come titolo “una botta e via…” con pubblicate le foto hot in questione.
E’ per questo che, oltre alla repressione, è essenziale l’attività di prevenzione volta ad insegnare un uso consapevole e sicuro delle nuove tecnologie ai minori. Attività che vede già coinvolta la Polizia di Stato e, segnatamente, la Polizia Postale e delle Comunicazioni in tutto il territorio Veneto. Ben 1.421 studenti sono stati incontrati dagli operatori della Postale in provincia di Venezia, oltre a centinaia tra genitori ed insegnanti. Mentre sono più di 5000 gli studenti incontrati tra Padova, Rovigo, Treviso, Vicenza e Belluno.
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