“Buco” North East: il prefetto avvia la sospensione della licenza

Perquisizioni e indagini nella sede e nelle case degli amministratori del gruppo di vigilanza privata accusato di aver fatto sparire 28 milioni di euro Il Procuratore: «Mai vista una cosa del genere»
Doro silea Sede vigilanza North est Via Belvedere
Doro silea Sede vigilanza North est Via Belvedere

VENEZIA. Il prefetto di Venezia, Domenico Cuttaia, ha avviato le pratiche per la revoca della licenza alla “North East Service”, l’istituto di vigilanza sospettato di aver fatto sparire dal suo caveau 28 milioni di euro di risparmi, affidatigli da istituti di credito veneti. Intanto ieri sono state perquisite le case di Luigi Compiano, presidente, e di Filippo Silvestri, consigliere d’amministrazione. Fascicolo in Procura con le ipotesi di reato di furto aggravato da metodi fraudolenti e danno patrimoniale alle persone offese. Sigilli al caveau di Silea dal quale sono spariti 28 milioni di euro.

Spiegamento di forze monumentale da parte di Finanza e Banca d’Italia per passare al setaccio la documentazione in 12 sedi del gruppo Nes, da quella in via Roma a Treviso passando per Padova, Verona, Bergamo, Torino, Genova. Nel mirino anche l’abitazione di un terzo dirigente della società della galassia Compiano, Massimo Schiavon.

È stata una giornata campale, quella di ieri: l’indagine della Procura della Repubblica di Treviso sulla “sparizione” di 28 milioni di euro dal deposito di Silea del gruppo North East Services è entrata nel vivo in maniera dirompente. I perquisiti. Tre persone nel mirino: Luigi Compiano, Filippo Silvestri e Massimo Schiavon si sono visti arrivare la Finanza a casa, ieri mattina. Si tratta dell’intera catena di comando della Nes: presidente, consigliere di amministrazione e dirigente storico con quasi 27 anni di servizio nel gruppo.

Nelle tre residenze (Compiano in via Ugo Bassi, Silvestri in via Castellana e Schiavon in via Orsenigo) gli uomini della Finanza hanno raccolto ogni elemento (documenti, computer, supporti digitali) che potrebbe essere utile a rispondere alla domanda chiave: che fine hanno fatto i soldi? Il fascicolo. Il pubblico ministero Massimo de Bortoli ha aperto un fascicolo contro ignoti ipotizzando il reato di furto pluriaggravato da metodo fraudolento e danno patrimoniale alle persone offese. Ritenuta l’esistenza di «gravi indizi» e «fondato motivo» di pensare che qualche elemento utile potesse saltar fuori dalle abitazioni dei tre dirigenti del gruppo Nes, il sostituto procuratore ha disposto la perquisizione. Le sedi. Ma non solo le abitazioni di Compiano, Silvestri e Schiavon sono finite sotto la lente: l’operazione coordinata dalla Procura di Treviso è stata vastissima, su tutto il territorio nazionale.

Sono ben 12 le sedi del gruppo Nes perquisite ieri dagli uomini della Finanza con l’ausilio di personale della Banca d’Italia. Due di queste sono a Treviso, in città: il quartier generale della North East Services in via Roma, a due passi dalla stazione, e gli uffici in viale IV Novembre.

C’è poi il famigerato caveau di Silea, in via Belvedere, buco nero che ha inghiottito 28 milioni di euro. Le ipotesi. Al momento, come detto, i soldi sono spariti e quindi le indagini seguono la strada del furto. Possibile che qualcuno abbia rubato quasi 30 milioni di euro da una sede blindata, sorvegliata a vista, praticamente militarizzata? Difficile da credere. Altre ipotesi possibili: quella del garbuglio contabile (cioè i soldi venivano fatti figurare come presenti a Silea, ma in realtà sono altrove), o quella della sparizione finalizzata all’investimento o all’utilizzo a fini aziendali. In quel caso, il reato potrebbe diventare quello di appropriazione indebita.

Il procuratore capo di Treviso, Michele Dalla Costa, mantiene il riserbo sulle indagini. Ma ammette: «Mai vista una cosa del genere».

Proprio per questo il prefetto Domenico Cuttaia ha avviato quello che viene definito “procedimento finalizzato all’eventuale sospensione o revoca della licenza alla North East Service”. Ciò “sulla scorta delle segnalazioni degli organi di polizia”.

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