Buco di 30 mila euro al consorzio

Quote associative non versate, scatta la riscossione coatta

CHIOGGIA. Un debito di 30.000 euro per il consorzio di promozione ConChioggiaSì dovuto a soci morosi. Più di qualcuno negli anni ha fatto il furbo, scaricando l’iva della quota associativa senza però versarla e ora il consorzio ha deciso di dare mandato ad un legale per la riscossione coatta.

È stato deciso venerdì sera durante l’assemblea che ha anche sancito la sopravvivenza del consorzio e la sua trasformazione in rete d’impresa con soci che si autofinanziano. Fino a poche settimane fa l’ente era pronto alla liquidazione perché non c’erano i numeri sufficienti (all’appello mancavano soprattutto gli albergatori ndr) per essere accreditati dalla Regione e partecipare ai bandi. Un gruppo di imprenditori ha però deciso di procedere comunque con la trasformazione nella speranza che altri aderiscano e che si riesca presto ad adeguarsi ai parametri regionali.

La quota associativa è rimasta invariata, 100 euro più iva. «Entro un paio di settimane», spiega il presidente uscente, Marco Boscolo Camiletto, «metteremo nero su bianco la trasformazione del consorzio e rinnoveremo il direttivo. Per chi finora è sempre stato incerto nell’entrare o no nel consorzio, questo è il momento giusto, potrà diventare protagonista del futuro della città. Sarebbe importante che gli altri consorzi turistici del territorio entrassero in ConChioggiaSì, così non si disperderebbero importanti risorse in tanti rivoli e si potrebbe lavorare in sinergia per la promozione della città e del mondo turistico complessivo». (e.b.a.)

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia