Buche, ciclabili, semafori Venezia seconda per spesa

La classifica di Openpolis: il capoluogo lagunare nel 2014 ha investito in viabilità 124 euro per abitante. Prima è Milano. Nel bilancio 2016 si arriverà a 200 euro
Di Mitia Chiarin
Pavimento stradale dissestato e buche per le vie di Mestre - nella foto corso del popolo
Pavimento stradale dissestato e buche per le vie di Mestre - nella foto corso del popolo

Buche, piste ciclabili, semafori: i Comuni devono spendere molto per mantenere in buono stato le strade di loro competenza, metterle in sicurezza e prevedere piste ciclabili e altre migliorie. Venezia è tra le prime tre città italiane, tra quelle con più di 200 mila abitanti, per spesa pro capite in infrastrutture e mobilità urbana. Nella classifica stilata dalla piattaforma “Openbilanci” di “Openpolis”, che analizza i bilanci della politica, dal Parlamento alle amministrazioni locali, si scopre che nel 2014 Milano, Venezia e Padova sono state le città che hanno speso di più in Italia. Venezia è seconda con 124.14 euro per cittadino residente, superata solo da Milano che arriva a 129.53 euro pro capite. Terza la città del Santo, Padova, che si ferma a 87.37 euro.

Il primato veneziano era addirittura migliore nel 2013 quando “Openpolis”aveva collocato il capoluogo lagunare al primo posto nazionale con 170.35 euro pro capite spesi in opere di viabilità. Dietro Venezia c’era Firenze con poco più di cento euro spesi.

Openpolis ricorda che per «i cittadini il numero di buche nelle strade è spesso un indicatore utile per valutare il buon governo della propria amministrazione». Ma mantenere la città curata, con infrastrutture funzionali e strade non dissestate ha un costo c he incide sui bilanci. I conteggi, giocoforza, sono aggiornati a due anni fa, quando a Venezia governava il centrosinistra. E ora come va? Nel consultivo 2015 del Comune ( i dati li abbiamo presi dalla sezione Open bilancio del Comune) si nota il calo a 14 milioni e 946 mila euro per la viabilità e le infrastrutture stradali.

Il 2015 è stato l’anno del commissario a Ca’ Farsetti, della campagna elettorale che ha consegnato la città al centrodestra e del blocco imposto dal Patto di stabilità, quindi i soldi per i lavori sulle strade si sono più che dimezzati. Nel bilancio previsionale 2016 la cifra torna a salire prepotentemente. La giunta Brugnaro per viabilità e mobilità ha messo in conto la spesa di 56 milioni e 545 mila euro che se divisi per i poco più di 269 mila abitanti (lo stesso indicatore utilizzato da Openpolis) si arriva ad una cifra pro capite di poco superiore ai 200 euro.

Conteggi provvisori, è bene ricordarlo, visto che bisognerà attendere fine anno per la chiusura del bilancio 2016 della nuova amministrazione e capire se le previsioni sono confermate. Molti degli investimenti di Ca’ Farsetti, anche in viabilità e manutenzioni stradali, sono possibili solo se vanno in porto i piani di alienazioni di immobili pubblici. L’ultimo avviso di vendita da 23 milioni di euro scade il 5 dicembre e in Comune si spera di trovare compratori. Ma in passato le alienazioni hanno spesso fatto flop. Le manutenzioni, dalle strade alle scuole, sono una importante di bilancio a Venezia. Una urgenza visto lo stato pessimo di molti tratti stradali. Esempio eloquente, le buche presenti nel primo tratto della Vallenari bis, tra Favaro e Campalto o tratti di piattaforma del tram degradati. I cantieri nei mesi scorsi hanno interessato varie zone come via Circonvallazione, corso del Popolo.

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