Bruno Cherchi indicato dal Csm per guidare la Procura di Venezia

A mancare sono il parere del Ministero e il via libera da parte del plenum del Consiglio superiore della magistratura, quindi la pubblicazione sul bollettino del Ministero della Giustizia e, entro un mese, l’insediamento del candidato. Passaggi che a questo punto appaiono, salvo colpi di scena, del tutto formali. Con ogni probabilità sarà Bruno Cherchi il prossimo procuratore della Repubblica di Venezia dopo Luigi Delpino, in pensione dal 31 dicembre scorso.
Nella seduta di ieri, all’unanimità la Commissione per gli incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura ha proposto la nomina di Cherchi, dal 2013 alla guida della Procura di Ferrara. Per il magistrato, classe 1954, nativo di Cagliari e padovano d’adozione, sposato con tre figli, si tratterebbe di un ritorno in laguna, dove ha esercitato la professione per anni come magistrato alla Procura generale della Corte d’Appello di Venezia, seguendo in prima persona tra l’altro alcuni dei processi alla Mala del Brenta. Prima ancora aveva lavorato a Padova come pubblico ministero, specializzandosi in particolare nei processi per reati fiscali e tributari. Nell’ultimo incarico come procuratore a Ferrara, Cherchi ha seguito inchieste arrivate alla ribalta nazionale, dall’arresto per peculato dell’ex ministro dell’Ambiente Clini nell’ambito di un’inchiesta sulla cooperazione internazionale, fino al duplice omicidio di una coppia a inizio gennaio per il quale hanno confessato il figlio 16enne e un amico. Il nome di Cherchi era trapelato già da mesi come uno dei favoriti per il prestigioso incarico di procuratore a Venezia. In corsa c’era anche il procuratore di Vicenza, Antonino Cappelleri, anch’egli ex pubblico ministero a Padova e poi sostituto procuratore generale in Corte d’Appello.
Cherchi, qualora dovesse essere confermato il voler della Commissione per gli incarichi direttivi del Csm, andrà a ricoprire l’incarico che fino al 31 dicembre è stato di Luigi Delpino, poi passato pro tempore a Carlo Nordio, il quale però ha raggiunto la pensione a inizio febbraio. Da allora la Procura è retta dal consigliere Adelchi D’Ippolito. Serviranno ancora almeno un paio di mesi perché il Csm giunga alla nomina definitiva.
Sempre nella seduta di ieri, la Commissione del Csm si è espressa per la promozione all’unanimità di un altro magistrato attualmente in servizio come sostituto procuratore generale in Corte d’Appello a Venezia. Paolo Luca, bellunese di Pieve di Cadore, classe 1954, un’esperienza di 22 anni come pm a Padova, è in lizza per l’incarico di procuratore a Belluno dopo il pensionamento di Francesco Saverio Pavone. Insieme a due colleghi, Paolo Luca fu il pm che incastrò Michele Profeta, il serial killer che terrorizzò Padova nel 2001. Ha indagato sull’evasione di Fulvio Penco (preso dopo otto mesi) che 1985 uccise la bellunese Albertina Brogliati, ma ha lavorato anche sui fondi neri del calcio e su reati ambientali.
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