Brunetta sempre assente, la sua lista cambia nome

La compagine che siede a Ca’ Farsetti si chiamerà “Lista civica impegno per Venezia, Mestre, isole”

VENEZIA. La battuta viene spontanea: dopo Gabriella Carlucci anche Stefano Zecchi molla il governo. «E no», ride il docente milanese di Estetica, «noi l’abbiamo deciso prima, comunicandolo alla Segreteria generale già il 18 ottobre: l’abbiamo pubblicizzato solo ora perché sono io l’“assenteista” e non c’ero prima il Consiglio. Banalmente: non era ancor a pronta la nuova targhetta per la porta».

Tant’è, neppure Zecchi nega l’evidenza temporale e politica di un chiaro prendere le distanze: è accaduto che i tre consiglieri comunali della (ormai ex) Lista Brunetta - oltre al capogruppo, anche Renato Boraso e Alessandro Scarpa - hanno deciso di cambiare nome al gruppo, «mollando» il ministro alla Funzione pubblica e l’Innovazione e adottando un più ecumenico «Lista civica impegno per Venezia, Mestre, isole». «Tale decisione», si legge nel comunicato stampa che formalizza il cambio di nome, «è stata assunta considerando con rammarico l’assenza alle iniziative relative al lavoro del Consiglio comunale dell’ispiratore e animatore della lista originaria, nata per affrontare le elezioni del 2010 a sindaco di Venezia».

Criptica la chiusa: «Valutando la nuova situazione che non può valersi dei suggerimenti dell’onorevole Brunetta, basati su una profonda esperienza politica, nel desiderio di una sempre maggiore attenzione ai problemi di Venezia, Mestre e le isole, si è stabilito di modificare il nome del gruppo, per aprirsi e accogliere tutte le forze cittadiune desiderose di lavorare per il bene della città e dei suoi abitanti».

Tradotto: Brunetta si è dimesso dal Consiglio comunale subito dopo la mancata elezione a sindaco e a Venezia non si è più visto. «Non aveva senso continuare a portare il nome di una persona con la quale non ci siamo più relazionati dopo le elezioni», prosegue Zecchi, «perché si è subito dimessa dal Consiglio. Il ministro ha anche la delega alla Legge speciale per Venezia, ma non si è mai intrattenuto con noi neppure su questi temi, non ha mai ritenuto di dare indicazioni: per questo abbiamo modificato il nome di una lista che era nato con uno scopo elettorale». Furibonda la reazione del capogruppo Pdl Michele Zuin: «Scandaloso, da chi viene la predica: dall’assenteista Zecchi, eletto solo grazie a questa lista con il nome del ministro». Protagonista, ieri, il gruppo anche per una sortita di Renato Boraso che - in polemica con il sindaco su alcune recenti dichiarazioni dello stesso Boraso sul Casinò, stigmatizzate da Orsoni - ha indossato una maglietta con su scritto: «So responsabile de queo che digo, no de queo che ti capissi ti».

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