Brunetta: «Referendum divisi ma uniti contro la separazione»

L’onorevole di Forza Italia e commissario a Venezia lancia un messaggio alla Lega regionale Inaugurazione della nuova sede sotto gli autonomisti, che rilanciano: i cittadini si esprimano
L’onorevole Renato Brunetta lancia un avvertimento alla Lega Nord sul referendum separatista: «Spero che prevalga il buon senso istituzionale e che si convenga sulla necessità di non accorpare la data del referendum sulla separazione tra Venezia e Mestre con quello sull’autonomia regionale». Inoltre, ha aggiunto: «Mi auguro che ci sia l’unità del centrodestra nel dire con chiarezza no alla separazione amministrativa di Venezia e Mestre per evitare di rompere lo schieramento e perdere le prossime elezioni nazionali a causa di un problema locale». Il capogruppo dei deputati di Forza Italia e commissario cittadino del partito di Berlusconi, ieri sera, ha dettato la linea su un tema estremamente delicato per il centrodestra come il referendum per la separazione amministrativa di Venezia da Mestre. L’ironia della sorte è che Brunetta ha fatto le sue dichiarazioni aprendo la nuova sede di Forza Italia a Mestre in Corso del Popolo che si trova proprio sotto a quella del Movimento Autonomia di Mestre (che ha l’entrata in via Bembo), uno dei soggetti promotori delle varie edizioni del referendum che questa volta rischia di costituire una grana pesante proprio all’interno dello schieramento di centrodestra.


La linea di Brunetta.
Il presidente del gruppo alla Camera di Forza Italia l’ha detto chiaramente: «Esiste la necessità di evitare l’election day con l’accorpamento dei due referendum. Ci dicono che serve per risparmiare ma non è questo il punto, le due questioni non vanno sovrapposte perché sono molto diverse. Il referendum autonomista va spostato dopo la data del 22 ottobre che potrebbe essere quella in cui si voterà sulle deleghe della Regione regolamentate dall’articolo 116 della Costituzione». Inoltre, Brunetta sostiene che se si dovessero superare i ricorsi fatti al Tar dal Comune di Venezia e dalla Città Metropolitana e si andasse al referendum, allora andrebbe ricercata l’unità del centrodestra nell’indicare agli elettori di votare contro la separazione amministrativa. «Non vorrei», ha commentato l’esponente del partito di Berlusconi, «che dovessimo perdere le prossime elezioni nazionali che non possiamo perdere se rimaniamo uniti. Un domani se uno dei nostri figli ci dovesse chiedere perché abbiamo perso le elezioni, cosa risponderemo? A causa del referendum sulla separazione di Venezia da Mestre?».


Gli autonomisti e la sede di FI.
Stefano Chiaromanni del Movimento Autonomia di Mestre l’altro giorno aveva precisato: «Troviamo divertente che Forza Italia abbia scelto la sede proprio sotto quella del Movimento Autonomia di Mestre, in Via Bembo 59. Per avere quel confronto dialettico cui gli esponenti del No sono sempre sfuggiti, ci basterà aprire la finestra e guardare in basso. La minoranza di Forza Italia per il No è stata smentita persino dai suoi tre consiglieri regionali, che hanno votato sì, contro le indicazioni di Brunetta. Sindaco, consiglieri e parlamentari per il No, evidentemente, non conoscono la realtà locale e non hanno mai voluto rispondere né confrontarsi quando abbiamo inviato loro gratuitamente programmi, progetti e idee per Mestre».


I giovani autonomisti.
Ieri poi Alberto Mantovan, responsabile dei giovani del Movimento Autonomia di Mestre, ha risposto alle dichiarazioni del sindaco Brugnaro dicendo: «Noi autonomisti siamo d'accordo col primo cittadino sul fatto che non vada personalizzato il referendum, poiché i cittadini non andranno a votare per o contro questo sindaco, ma voteranno nel merito del quesito referendario».


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