Brunetta: «Peccato, Brugnaro si fa prendere in giro da Renzi»

L’atteggiamento filo-governativo del sindaco non piace al parlamentare di Forza Italia. Zuin: «Ognuno vota come crede, nessuna conseguenza sulla giunta». Vallotto (Lega) e Visman (M5S) convinti del no

«Rispetto la posizione personale del sindaco Brugnaro sul referendum e ho apprezzato che si sia impegnato a non fare campagna per il Sì o per il No. Detto questo, spiace che Brugnaro e la città metropolitana di Venezia siano presi in giro dal solito piazzista Renzi, pronto a promettere paccate di milioni che sa che non ci sono, per cercare di assicurarsi il Sì al referendum». A parlare così è il capogruppo dei parlamentari di Forza Italia, il veneziano Renato Brunetta, commentando la telefonata in diretta con la quale venerdì - intervenendo a un incontro tra i sindaci metropolitani, organizzato da “Il foglio” - il premier Matteo Renzi ha promesso «interventi straordinari per le città, tra cui Venezia che lo merita, indipendente da quello che farà il sindaco al referendum», aggiungendo che «un sindaco riformista, che viene da un’esperienza civica di centrodestra come Brugnaro non può che vedere uno strumento per cambiare l’Italia. Ha dentro il cuore il sì, me lo dice da tempo. Non è un do ut des. Faremo comunque gli interventi». Tanto che a margine dell’incontro Brugnaro ha detto: «Voterò sicuramente sì, ma fare propaganda è diverso. Penso sarebbe opportuno che rappresentasse anche quella destra che sa che il paese ha bisogno di sbloccare le cose: poi la parte costituzionale si può modificare ulteriormente. Io sono da sempre filogovernativo: per qualunque governo. Dobbiamo sbloccare la situazione per i giovani».

I suoi partner di giunta di Lega e Forza Italia restano fieramente per il “no”, ma la differenza di giudizio non inficia il rapporto all’interno della giunta. «Diciamo che prima di fidarmi delle promesse voglio”vedere cammello”», dice l’assessore al Bilancio Michele Zuin, di Forza Italia, «nel senso che a Finanziaria approvata ci sono 4 milioni di Legge speciale che non ci sono mai arrivati per il 2015 e altri 8 ogni anno fino al 2020. Mai visti. Sul referendum ognuno è libero di votare come crede: non ha conseguenze sull’amministrazione comunale».

Più polemico il segretario provinciale della Lega, Sergio Vallotto: «Non mi fido per niente di Renzi e delle sue bugie. Se il sindaco Brugnaro ci crede, beato lui: ma uno scambio tra interventi del governo e il “Sì” al referendum, non mi pare una linea politica consona al sindaco di Venezia. Non ci sono scambi, ma solo quello che spetta a Venezia: non siamo al mercato delle vacche. La Lega è convinta per il “no” e i consiglieri comunali di Venezia sono della Lega e sono per il “no”».

«Assistiamo a quello che si è già visto: Renzi si compra il “Sì” promettendo fondi e piani, che invece ci spettano di diritto come città», commenta la consigliera comunale 5 stelle, Sara Visman. «Brugnaro è da sempre filo renziano, non è una novità: comprendo che possa votare sì. Noi siamo fermamente contrari a questa riforma costituzionale e, nello specifico, non ci sono scambi possibili».

Roberta De Rossi

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