Brunetta a gamba tesa: pioggia di critiche a Zappalorto

Il presidente dei deputati di Forza Italia: "Il Commissario avrebbe dovuto far quadrare il bilancio, invece è stato sforato il patto di stabilità. Le sue iniziative politiche impediscono il corretto svolgimento delle elezioni"
04/03/2014 Roma, un caffè con... Renato Brunetta
04/03/2014 Roma, un caffè con... Renato Brunetta

VENEZIA. "La città di Venezia, a seguito delle dimissioni del sindaco di centrosinistra, Giorgio Orsoni, è commissariata dal 3 luglio del 2014. Dopo un periodo iniziale di normale e ordinaria amministrazione, da ormai diversi mesi il Commissario straordinario, Vittorio Zappalorto, interviene a gamba tesa su tutta una serie di provvedimenti che spetterebbero più alla politica che ad un Commissario": a dirlo Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia.

"Tra questi provvedimenti", rileva Brunetta in una nota, "ci sono per esempio: delibere conseguenti all'approvazione del Piano di Assetto del Territorio, concessioni di servizi trentennali, il regolamento edilizio, la nascita di una Fondazione per la gestione dei Forti, e altro ancora. La stampa locale riporta che nonostante le critiche delle associazioni di categoria, dei professionisti e delle uniche realtà democraticamente elette e attualmente in carica, le municipalità, il Commissario procede con l'ultimo Consiglio Comunale, previsto per il 2 aprile, ad adottare il regolamento edilizio. Ci chiediamo: uno strumento che pesa sui cittadini, a due mesi da nuove elezioni, era così necessario? Il Commissario, a nostro avviso, avrebbe dovuto dedicare il suo mandato a far quadrare il bilancio, che invece ha visto lo sforamento del patto di stabilità anche nel 2014, con un disequilibrio di circa 60 milioni di euro per il 2015".

"Queste inadempienze e iniziative politiche di Zappalorto", sostiene Brunetta, "impediscono il corretto svolgimento della competizione per le prossime elezioni comunali. Le forze politiche devono essere libere di dibattere e di decidere, anche confrontandosi con le realtà locali, ed è chiaro che in questo modo viene gravemente inquinata la campagna elettorale che per definizione dovrebbe servire ad avanzare soluzioni diverse rispetto a quelle attuate dalle scorse amministrazioni e dall'attuale gestione commissariale".

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