«Brugnaro, vieni a vedere come viviamo»

Smog, inquinamento acustico e vibrazioni per il passaggio dei treni: «Di notte non si dorme, non ce la facciamo più»
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, Gazzera/ Sopralluogo dell'area compresa tra la ferrovia e la tangenziale in via Gazzera Alta, delle condizioni precarie delle case e dell'avanzamento dei lavori
Foto Agenzia Candussi/ Baschieri/ Mestre, Gazzera/ Sopralluogo dell'area compresa tra la ferrovia e la tangenziale in via Gazzera Alta, delle condizioni precarie delle case e dell'avanzamento dei lavori

Degrado, smog, inquinamento acustico e vibrazioni dovute al passaggio dei treni, crepe nelle case e cornicioni che si staccano. Sono questi alcuni dei gravi problemi che denunciano i cittadini imprigionati tra i due passaggi a livello della Gazzera. Erano coinvolti anche loro nell'accordo di programma tra Comune, Ferrovie e Regione che dopo la firma saltata di alcuni mesi fa ora ha perso un pezzo per strada, i privati, ed è di nuovo contrassegnato da incertezze dopo quattro anni di attesa.

I residenti di questa parte, degradata, della Gazzera attendevano di spostarsi in nuove case, in via Trento, previste dal Masterplan della stazione di Mestre stoppato dal sindaco Brugnaro, che ha manifestato perplessità, prima sull’alta velocità che si deve fermare a Mestre (e su questo tutti sono d’accordo), poi sull’ex scalo merci di via Trento destinato a ospitare in parte l'ampliamento del parco del Piraghetto e in parte un investimento edilizio (case e uffici) del gruppo Ferrovie. Ora è tutto fermo, anche se un incontro con Ferrovie pare previsto a breve.

Lo stop alla firma ha portato alla rinuncia della catena spagnola H10 a costruire nell'ex palazzo delle Poste un albergo con accesso sul primo binario e rallenta la sistemazione della stazione, da molti considerata tra le più brutte d'Italia. Ma di riflesso si congela il trasferimento delle 80 famiglie della Gazzera che da venti anni attendono questo epilogo come una manna dal cielo.

«La gente non si immagina come siamo costretti a vivere quotidianamente nelle nostre case», argomenta la signora Ambra Maggia, a nome dei residenti. «Decine di treni passano in continuazione, a tutte le ore del giorno, sotto le nostre finestre: il rumore e le vibrazioni stanno facendo impazzire le persone. Di notte non si riesce a dormire, stanno cadendo pezzi di cornicioni dai tetti e le crepe nelle abitazioni si sprecano. Senza contare le auto ferme ai due passaggi a livello con livelli di smog tali da non poter neppure areare le case. Non ce la facciamo più, e siamo delusi dalla situazione che si va creando. Invitiamo il sindaco a venire qui, a sincerarsi della situazione, a vivere con noi mezza giornata per capire quanto abbiamo bisogno di questo trasferimento. Ci stiamo rimettendo la salute».

Problemi che vengono denunciati da anni dagli oltre 200 inquilini delle palazzine coinvolte dal progetto di spostamento. «E nel conto ci va messa anche la sicurezza», aggiunge la signora Maggia. «La sera, ma ormai anche di giorno, la paura ad uscire di casa è tanta, anzi troppa. Qui è pieno di stranieri e gli anziani non sanno cosa poter fare. Non ci sono più i negozi. Negli anni hanno chiuso praticamente tutti e temiamo che la stessa sorte sia seguita anche dal solo alimentari ancora aperto. Ci sentiamo come topi in gabbia e questa zona della Gazzera è un autentico buco nero della nostra città».

Nelle ultime ore si sono aggiunti anche i tubi che perdono acqua dalle condotte vicino la strada. «Lo scorso anno abbiamo chiesto a Ferrovie e Regione di intervenire per i danni alle case, ma non abbiamo ricevuto risposta», conclude la donna. «Ci siamo pagati le perizie di tasca nostra e ci auguriamo che non ci crollino in testa le case in cui ancora stiamo vivendo».

Simone Bianchi

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia