Brugnaro, una campagna da 315 mila euro

È quanto risulta dagli atti depositati in Corte d’Appello. Il Gruppo XXV aprile sollecita chiarezza: «Ci sono incongruenze»
Di Alberto Vitucci
Generazione fucsia: Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana in Calle del Sale Mestre con il candidato sindaco Luigi Brugnaro
Generazione fucsia: Orchestra Ritmico Sinfonica Italiana in Calle del Sale Mestre con il candidato sindaco Luigi Brugnaro

Trecentoquindicimila euro di spese per il primo turno della campagna elettorale. Più del quadruplo di quelle dichiarate dall’avversario. Sono queste le cifre di spesa elettorale del sindaco Luigi Brugnaro.

Tutto depositato alla Corte d’Appello, dove il gruppo XXV aprile ha depositato una richiesta di accesso agli atti. Ottenendo adesso le cifre dettagliate della campagna. «Le stiamo studiando, ma ci sono delle incongruenze su cui ci riserviamo degli approfondimenti», commenta il portavoce del gruppo Marco Gasperinetti, «e auspichiamo che altrettanto faccia il Collegio regionale di Garanzia elettorale». «Incongruenze» che secondo il XXV aprile riguardano il rapporto tra spese ed entrate (315 mila contro 242.998), ma anche la «congruità» della cifra dichiarata a titolo forfettario per le spese non dichiarate (72.828 euro). Una voce prevista dalla legge 96 del 6 luglio 2012. Dalla dichiarazione presentata dal comitato elettorale di Brugnaro si evince che sarebbe stato rispettato il massimale previsto dalla legge (336.839 euro, cioè 125 mila di base più un euro per ogni elettore con 211,839 elettori). Le spese dichiarate dal sindaco sono 315.590,75 euro, ripartite in spese per materiale e mezzi di propaganda, spese di distribuzione e diffusione del materiale. 242.998,13 euro le entrate dichiarate, «zero euro» i finanziamenti ricevuti. Brugnaro ha sempre detto che «pagava di tasca sua». Impiegando personale delle sue aziende e risorse di Umana.

Adesso i comitati chiedono di sapere se nella parte forfettaria siano comprese le sedi elettorali, spritz e grigliate, personale e manifestazioni come quella con i rimorchiatori a favore delle grandi navi. Polemica che nasce dal raffronto fra le spese di Brugnaro e quelle del suo avversario Felice Casson. Che ha ricevuto dal Pd solo 7 mila euro (a fronte degli oltre 400 mila euro per la candidata alle regionali Alessandra Moretti) più 12 mila dalle primarie. Spesa totale, 70 mila euro.

Tra le curiosità nel dettaglio delle spese di Brugnaro emergono i 37.941 euro destinati alla concessionaria di pubblicità Pm (concessionaria, tra l’altro, de Il Gazzettino), i 26.420 a TeleVenezia, la tv attraverso cui il sindaco dialoga settimanalmente con i cittadini, 22.366 euro a ReteVeneta di Luigi Bacialli, 17.134 ad Antenna Tre. Molto più basse le cifre destinate alla pubblicità del Corriere Veneto (5928) e Manzoni (Nuova Venezia) con 4450 euro. 4178 euro infine per la pubblicità su Facebook, 753 euro in caramelle, 644 in penne fucsia secondo il comitato «fornite da Publitalia». Un elenco su cui il comitato ha annunciato la volontà di chiedere chiarimenti.

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