Brugnaro: «Telelaser a Sant’Elena e in Bacino San Marco»

Venezia. Il sindaco annuncia la linea dura contro il moto ondoso anche alle Fondamente Nuove. «Dovremo convincere gli operatori, perché con i soli divieti non si ottiene granché»

VENEZIA. «Sul moto ondoso adesso passeremo alla fase due. Controlli fissi con telecamere e telelaser nelle tre aree più critiche, Bacino San Marco, Sant’Elena e Fondamente Nuove verso il rio di Noale. Ma non potrà bastare se non sapremo convincere tutti che la città va rispettata». A margine della cerimonia di inaugurazione della nuova gondola da parada per il traghetto della Dogana, il sindaco Luigi Brugnaro parla a lungo con i responsabili delle forze dell’Ordine. Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto. Oltre ai vigili urbani che dipendono da Ca’ Farsetti. Si cerca una strada per continuare la campagna «Onda zero», lanciata in estate dopo le proteste di comitati e residenti. Per prepararsi alla nuova stagione.

In primavera nuovi alberghi e un ulteriore aumento previsto del numero dei visitatori riproporrà il problema in modo ancora più pressante. La città non riesce a sopportare la pressione. «Dovremo intervenire», dice Brugnaro, «ma per riuscire a raggiungere i risultati si dovranno convincere prima di tutto gli operatori. Con i soli divieti non otteniamo granché». Bastone e carota. Insieme a un nuovo Piano del Traffico che la città aspetta ormai da troppo tempo. Occorre ristabilire le priorità della circolazione acquea. Aggiornare limiti e divieti in qualche caso assurdi oltre che inutili – come il divieto di passaggio per le barchette dei residenti sotto i ponti di Rialto e Ferrovia. Ridurre invece il traffico pesante in Canal Grande ridotto a un’autostrada. Cominciando dalle «carovane» di motoscafi che non fanno i taxi ma giri turistici.

«La realizzazione di una gondola, ha detto poi Brugnaro, «è un gesto d'amore per la città di Venezia. Una città che, insisto a dire, è viva e vuole continuare a vivere. Una gondola in laguna è sempre un invito a riflettere sul fatto che, soprattutto in Canal Grande e in altre aree delicate della città, bisogna andare più piano: è un segno di rispetto per la città e per la gente che ci vive e questo deve valere per tutti».

Aldo Reato, presidente dei gondolieri, lancia un appello ad andare piano. «Le barche a motore devono dare la precedenza», dice. E annuncia: «con le royalties ricavate dalla vendita degli abiti sponsorizzati dalla famiglia Ceccato», dice, «penseremo a iniziative per i veneziani. Giri gratuiti in gondola e sconti sui traghetti».

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