Brugnaro: «Pili luogo ideale per il nuovo Palasport»
La “guerra” dei Pili approda in Consiglio comunale. Assemblea straordinaria convocata per oggi pomeriggio alle 15.30 in via Palazzo a Mestre, su richiesta dei consiglieri di opposizione. «Ai sensi dell’ex articolo 5 bis comma 6 dello Statuto», scrive nella convocazione la presidente Ermelinda Damiano. L’ordine del giorno non parla di delibere – ancora non ci sono – ma di “Sviluppo dell’area dei Pili e Zona industriale, di Porto Marghera, tra situazioni di inquinamento e ipotesi di piani di disinquinamento”. Dibattito squisitamente politico, con le opposizioni decise a dare battaglia sul “conflitto di interessi”.
L'area. L’area di cui si parla è infatti di proprietà della società Porta di Venezia srl del sindaco Luigi Brugnaro. Acquistata all’asta nel 2005 per 5 milioni di euro quando Brugnaro era soltanto un imprenditore e il Comune non aveva esercitato alcun diritto di prelazione. Ma ora la polemica è scoppiata. I “piani di sviluppo” annunciati dallo stesso sindaco riguardano il nuovo palasport-palazzo dei congressi-eventi, il parcheggio. E la possibilità di realizzare strutture ricettive e servizi per finanziare l’intera operazione. Il terreno sarebbe venduto agli investitori e con il ricavato la città avrebbe il nuovo palazzetto “a costo zero”.
Cosa succederà oggi pomeriggio? Il sindaco Brugnaro annuncia la lettura di un documento e di una lettera ai consiglieri e alla città. «Spiegherò le ragioni di quell’operazione», dice al termine della partita vittoriosa della sua Reyer, «poi lascerò che a rispondere alle obiezioni siano i tecnici». La tesi è che avendo scelto il blind trust e cioè l’affidamento a uno studio legale americano della gestione del suo patrimonio, il conflitto di interessi sia risolto.
Il problema. Le obiezioni riguardano soprattutto il fatto che quello dei Pili non è l’unico terreno disponibile. Senza contare l’inquinamento e la necessità della bonifica per quella che fino a pochi anni fa era una discarica di fosfogessi. «Ma il nuovo palasport è necessario», insiste Brugnaro, «e quello è il luogo ideale, ne parliamo da anni. Le nuove normative sulla sicurezza ci costringeranno presto a esportare i grandi eventi in terraferma. Dunque, dobbiamo attrezzarci». C’è anche il tema dell’agibilità del palasport Taliercio. Oggi potrebbe arrivare la deroga per poter disputare i prossimi play-off al Palaverde di Treviso. Ma è certo che il Taliercio non è più sufficiente. «Se la struttura è necessaria si può farla altrove, non necessariamente sui terreni di proprietà del sindaco», dicono con una voce sola i consiglieri di opposizione del Pd, della Lista Casson, dei Cinquestelle e del Gruppo Misto.
Polemiche. Dopo un mese di polemiche a distanza, oggi le posizioni si confronteranno in Consiglio comunale. Difficile arrivare a un documento unitario. «Ma sarà l’occasione» dicono i consiglieri che hanno chiesto la convocazione dell’assemblea «per fare chiarezza e informare i cittadini su questa vicenda». «Volentieri informeremo i cittadini», risponde il sindaco, «quanto alle firme per convocare il Consiglio non c’è alcun problema a discutere. Anzi, potevano chiederlo, e lo avremmo fatto senza bisogno di firme». Tensione palpabile, e l’annuncio di nuovi scontri (verbali) in aula. I fucsia hanno deciso di fare quadrato e di blindare la proposta del loro sindaco, così come gli altri gruppi di maggioranza, Lega e Forza Italia.
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