Brugnaro lancia la sua candidatura a sindaco: "Dobbiamo tornare a essere orgogliosi di Venezia"

Conflitti di interesse? "Non farò nulla sui miei terreni". Plaude a Cacciari e annuncia: "Il mio ufficio sarà a Mestre"
Luigi Brugnaro
Luigi Brugnaro

MESTRE. "Mi candido con una lista civica che porta il mio nome", "Dobbiamo tornare a essere orgogliosi di Venezia, investiremo tantissimo sull'università" e, ancora, "tiriamo fuori gli attributi, la delega alla sicurezza la terrò io". E, sostiene, "mi sono dimesso da tutti gli incarichi in Confindustria e Expo Venice, se ce ne sono altri mi dimitterò". Scandisce: "Non mi candido a sindaco della città di Venezia ma mi candido sindaco di Mestre, Venezia, Favaro, Zelarino, Marghera. Fino a Burano e Torcello", poi aggiunge "il mio ufficio sarà a Mestre".

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E' un Luigi Brugnaro scatenato (anche se ad un certo punto la voce s'incrina per la commozione) quello che ha presentato la sua candidatura a sindaco di Venezia, con il sostegno di Forza Italia di Berlusconi e della Lega Nord di Salvini. Anche se lui prende ufficialmente le distanze, come si confà a questa campagna elettorale, in tutti i fronti: "Non ho fatto un patto con i partiti, lo faccio con i cittadini". A Santa Maria delle Grazie, a Mestre, tutto esaurito e  persone sulle scale per il lancio della candidatura del patron di Umana (che dice di aver affidato "a uno staff qualificato") e della Reyer: "Ho deciso di candidarmi dopo aver letto il programma degli altri: a Venezia non manca un sindaco, manca un piano strategico".

Luigi Brugnaro
Luigi Brugnaro

E i conflitti di interesse come concessionario del Comune per la Scuola della Misericordia o "inquilino" per il palazzetto del taliercio per la Reyer? E la causa contro lo stato per l'acquisto di Poveglia, quando l'amministrazione comunale aveva sostenuto il comitato di cittadini per la gestione dell'isola? Brugnaro taglia corto: dalla Reyer non intende certo dimettersi e  promette che "nei miei terreni non farò nulla fino a che sarò sindaco". Per Poveglia (dove voleva realizzare una clinica di riabilitazione ed estetica) apre ora a "un uso pubblico della città: se sarò sindaco ritirerò il ricorso al Tar". Poi annuncia un rinnovamento anche dei vertici dell'amministrazione comunale: "Basta a fannulloni protetti dalle tessere di partito". E le grandi navi? "Dobbiamo tenerle qua".

Infine, ha parole di plaudo per Cacciari: "Ha amato la città, l'ho votato anch'io". Ma alla domanda se è sceso in campo come candidato anti Casson risponde: "No, non lo sono. Ho molto rispetto per Casson, fin da quando era magistrato. Lui ha l'appoggio del polo rossoverde, che rispetto, ma che è lontanissimo dalle mie idee".

Davanti ai microfoni ha poi annunciato che il suo stipendio da sindaco sarà devoluto ad un fondo per l'aiuto a chi ha bisogno.

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