«Brugnaro è pop, solo lui ce la può fare»

MESTRE. Il governatore veneto Luca Zaia, con il pieno di voti fatto alle elezioni regionali - anche a Venezia, con il 43% delle preferenze - lancia la volata per il candidato sindaco Luigi Brugnaro annunciando un’alleanza tra Ca’ Farsetti e Palazzo Balbi per il governo della città, «una città più che speciale, che merita di diventare città-stato come previsto dall’ordinamento europeo». L’abbraccio tra Zaia e Brugnaro è l’immagine del «l’ultimo appello per la città, perché per la prima volta Venezia può essere conquistata, e questo grazie a Luigi». I due si conoscono da tempo, insieme hanno lavorato al programma veneto dell’Expo, e insieme ora, all’hotel Garden Inn, lanciano un invito agli elettori per andare a votare. Zaia è un fiume in piena: «Brugnaro è pop, perché arriva dal popolo, è con il popolo e lavora per il popolo». E aggiunge: «Ormai non è più una questione di sinistra e destra ma di leadership: c'è un presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che parla anche agli elettori del centrodestra, e un presidente del Veneto, il sottoscritto, che ha ricevuto consensi anche da elettori del centrosinistra». Accanto a Brugnaro e Zaia ci sono Gian Angelo Bellati, candidato a sindaco della Lega Nord, e Renato Boraso, uno dei motori delle civiche. Manca però l’alleata Francesca Zaccariotto - con la quale Brugnaro ha già stretto un’intesa politica - i cui rapporti con Zaia, come noto, non sono dei migliori. Ci sono però, per la sua coalizione, il gran tessitore Paolino D’Anna e Raffaele Speranzon, di Fratelli d’Italia. Nella coalizione ci sono rapporti che non sono dei migliori - ad esempio tra Speranzon e Semenzato, segretario provinciale della Lega - ma al momento tutti li mettono da parte, perché l’obiettivo è vincere e al resto si penserà dopo. Del resto Zaia e Brugnaro si muovono su un terreno comune: la sicurezza, il degrado degli ambulanti abusivi in centro storico, la Ztl da rivedere a Mestre, la questione dei profughi: Zaia dice che il Veneto non ne può più accettare, Brugnaro è d’accordo ma perché «ora la città è allo stremo, ci sono altre priorità». E lancia però l’idea di un incontro internazionale sull’immigrazione per far sedere, intorno allo stesso, tavolo, Renzi, Zaia e il presidente della commissione Juncker. «Venezia è sempre stata città della democrazia, perché no?».
Francesco Furlan
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