Brugnaro e Lega Nord, a Venezia l’alleanza scricchiola
VENEZIA. Questione di giorni. Ma la direzione è tracciata. Il sindaco Luigi Brugnaro si appresta a modificare gli assetti di giunta. “Rimpasto” si chiamava un tempo. Quando a confrontarsi erano i partiti. Adesso si tratta di “assegnazioni di deleghe” da parte del sindaco. Che eletto con la sua civica che ha la maggioranza dei consiglieri comunali delle alleanze può fare quasi a meno. Ma non ci saranno rotture clamorose. Né cambi di equilibri politici. Per quanto anomala e basata sulla personalità del suo sindaco-imprenditore, la giunta Brugnaro è pur sempre una compagine che fa capo al centrodestra, appoggiata da Forza Italia, civiche e Lega.
Ma l’alleanza tra Lega e i suoi alleati (Forza Italia e Fratelli d’Italia) scricchiola, non solo a livello locale. Scintille a Roma e nella vicina Padova governata dal leghista Bitonci. In laguna non c’è ancora la rottura. Ma è ormai scoppiato il caso Francesca Guzzon. La giovane assessora al Commercio è stata nominata da Brugnaro esattamente un anno fa, in sostituzione di un’altra donna della Lega Rossana Pavan, che si era dimessa per motivi personali. «Di lavoro», dice lei. Di rapporti tesi con il sindaco secondo le opposizioni.
Giovane (32 anni), laureata in Economia, Guzzon non ha finora lasciato il segno. Ha avuto deleghe importanti soprattutto per la città storica, come il Commercio e i plateatici, le Attività produttive. Ma molte delle sue delibere in giunta le ha portate il sindaco. Lei manca da settimane e le categorie protestano perché in questi settori il cambiamento non si vede. Ecco allora il desiderio del sindaco di cambiare marcia. E cambiare assessora.
Dietro c’è l’intricata vicenda del referendum per la separazione. I leghisti hanno votato contro dieci giorni fa in Consiglio alla delibera di Brugnaro che proponeva i ricorsi per illegittimità se la Regione approverà il referendum. Ma mentre per la vicesindaco Luciana Colle e il delegato alla voga Giovanni Giusto - anche loro in quota Lega - si è trattato di una «questione di coerenza», l’assessora Guzzon e la consigliera della Lega, Silvana Tosi, hanno motivato la loro scelta con parole dure verso il sindaco che «non rispetta i parti sottoscritti in campagna elettorale». Lega che, come nelle migliori tradizioni partitiche, è anch’essa ormai divisa in correnti. Da una parte Zaia, Maroni, dall’altra i “duri e puri” che fanno capo a Salvini. A Venezia e nel Veneto adesso la Lega appoggia il referendum che Brugnaro vuole combattere. E Guzzon da sempre risulta un’esponente del Carroccio molto vicina alla posizioni dei separatisti e dell’ex candidato sindaco Gianangelo Bellati.
Dunque? «Non mi risulta che ci siano problemi tra la Lega e Brugnaro», assicura la vicesindaco Colle. «La separazione dei comuni? Una questione legata al territorio. In Regione ci sono opinioni diverse. Ma la Lega non è contro questa amministrazione. Forse sono posizioni personali».
Tensione anche tra il Carroccio e Forza Italia. Nell’ultimo consiglio comunale sono volate parole grosse tra Silvana Tosi e l’assessore al Bilancio Michele Zuin. Ma la rottura è ancora lontana. Lo scenario più probabile è ora quello di un rimpasto con redistribuzione di deleghe. All’uscita di Guzzon potrebbe corrispondere l’entrata in giunta a pieno titolo (da consigliere delegato ad assessore) del titolare della Voga e tradizioni, Giovanni Giusto, il più votato della sua lista nel 2015. E un nuovo ingresso. Paolo Pellegrini (Lista Brugnaro) o una donna, vista la legge che prevede le quote rose anche in giunta.
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