Brugnaro e i 7 minuti per la sosta al Marco Polo «Serve una soluzione»

«L’aeroporto è una risorsa e va difeso, quando si introducono delle novità possono nascere anche dei problemi, ma l’obiettivo è sedersi tutti attorno a un tavolo e studiare con attenzione le...
Foto Agenzia Candussi / SCATTOLIN / VIALE GALILEI / ZONA A TRAFFICO CONTROLLATO IN AEROPORTO
Foto Agenzia Candussi / SCATTOLIN / VIALE GALILEI / ZONA A TRAFFICO CONTROLLATO IN AEROPORTO

TESSERA. «L’aeroporto è una risorsa e va difeso, quando si introducono delle novità possono nascere anche dei problemi, ma l’obiettivo è sedersi tutti attorno a un tavolo e studiare con attenzione le soluzioni prima di dare delle risposte». Il sindaco, Luigi Brugnaro, ieri mattina a Zelarino, è tornato sul tema della Zona a traffico controllato dell’Aeroporto Marco Polo, che impone di entrare e uscire nell’area aeroportuale in 7 minuti, e che sta facendo discutere e creando molti mal di pancia sia tra i residenti dell’abitato di Tessera che nelle categorie. Brugnaro ha chiarito che sta dialogando con il presidente di Save Enrico Marchi da una parte, con il prefetto dall’altra. «Stiamo valutando con Enac e Save la partita, il riordino dell’area è importante, per questo valutiamo quale può essere la soluzione complessiva migliore e io stesso ne ho parlato con il presidente Marchi con cui ho un buon rapporto». E ancora: «C’è l’ordinanza da una parte, ma c’è anche il Piano di sviluppo dell’Aeroporto, una serie di varianti sul primo progetto, e poi ci sono diverse domande di ulteriori parcheggi, una nuova viabilità, lo Stadio. Per tutti questi motivi bisogna avere un quadro completo». Lavoratori e residenti chiedono una politica diversa sui prezzi dei parcheggi. «Ci sono anche loro, ripeto, sono questioni che vanno risolte tutte assieme: le telecamere sono accese ma non c’è alcuna convenzione col Comune per le multe, che non è stata attivata, il Prefetto ha in mano la situazione, anche con lui c’è un ottimo feeling, adesso ci troveremo con le categorie economiche e i cittadini, ognuno ha sue necessità, vedremo di ricomporle assieme attorno a un tavolo». Questa settimana sarà decisiva. —



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