Brugnaro confermato sindaco. Felice ma non felicissimo. Ecco perché

I rapporti con gli alleati rischiano di essere compromessi dalla "marea fucsia" che ha invaso il Comune d'acqua e terraferma
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in una foto d'archivio del 15 giugno 2015. ANSA/ANDREA MEROLA
Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in una foto d'archivio del 15 giugno 2015. ANSA/ANDREA MEROLA
MESTRE. Felice, molto felice. Ma non felicissimo. Luigi Brugnaro vuole sempre tutto anche se sa che un ottimo risultato è appena stato raggiunto. Allora conviene guardare prima il bicchiere tre quarti pieno, anzi per alcuni pieno del tutto: aver vinto al primo turno.
 
Evitato un pericolo? Possibile. Se tutto il centrosinistra si fosse compattato su Baretta “Gigio” avrebbe continuato a vincere anche senza il “traino” operato con indiscutibile magnetismo dalla “marea” di Luca Zaia?
Per alcuni collaboratori del sindaco rieletto no. Il rischio era quello dello scoglio non segnato sule carte in grado di fare affondare la barca fucsia.
 
Quindi tutti bene. E invece cos’è l’aliquid amari che fa festeggiare sì il sindaco, ma, ma,ma... con un ma che resta sospeso nell’aria.La frammentazione in consiglio è forse il minore dei problemi, ma lo è.
 
A Ca’ Farsetti, “l’unico posto dove mi sono veramente arrabbiato in vita mia”, come ripete ai collaboratori, Brugnaro troverà una pattuglia pentastellata meno visibile, un solo consigliere, ma vedrà e sentirà dai banchi l’odiato Marco Gasparinetti, che contro ogni previsione è risultato il terzpo per voti raccolti, subito alle spalle di Baretta, e Giovanni Andrea Martini. Al sindaco era stato raccontato che nemmeno il professor Zecchi, autonomista ma poco accomodante, sarebbe entrato in Consiglio.
 
Così come ora ci saranno problemi in maggioranza per i risultati raggiunti dalle singole liste della coalizione. Una vittoria al 31% troppo fucsia per non creare malumori. La lista del sindaco ha tolto il sole alle altre. Prima fra tutti la Lega. Il traino Zaia non ha fatto bene al Carroccio veneziano, fermo al 13 per cento contro il 37% alle ultime europee. Ora Brugnaro sa che quando il Carroccio passerà all’incasso in termini di assessori non sarà un organismo tranquillo ma un marasma dilaniato da lotte furibonde e da accuise ad alzo zero.
 
Lo stesso per Fratelli d’Italia, che non ha bissato il successo alle europee e che francamente si aspettava qualche bel voto percentuale in più, specie dopo aver piazzato Raffaele Speranzon in Consiglio regionale.
 
Quindi un gruppo che lo guarda un po’ in cagnasco e che vorrà capire fin dove il sindaco potrà spingersi in termini di concessioni. E la tentazione si alzare l’asticella è davvero tanta.

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