Brugnaro chiede scusa a Marchi «Aeroporto, una grande risorsa»

«Come sindaco ho il dovere di difendere gli interessi dei miei concittadini e oggi questo significa difendere Save e il suo operato: so per esperienza diretta quanto in passato sia stato difficile lavorare qui come imprenditore allo scopo di migliorare il territorio, è una battaglia solitaria, ma questa società e il suo presidente non si sono mai arresi». Per Luigi Brugnaro l'aeroporto Marco Polo è una risorsa fondamentale per Venezia e per questo non si può che ringraziare il presidente di Save spa, Enrico Marchi, e tutti i settemila lavoratori che operano nella sua orbita.
Gli elogi a Marchi sono stati espressi ai diretti interessati proprio ieri mattina, nel corso dell'assemblea degli azionisti svoltasi nella sala cerimoniale dello scalo di Tessera, a cui Brugnaro ha partecipato in qualità di sindaco metropolitano (dopo che le quote di Save in mano alla Provincia sono passate alle competenze del nuovo ente sovracomunale). «Quando sono arrivato a Ca' Farsetti, lo scorso anno, mi sono ritrovato in mezzo a partecipate con l'acqua alla gola e con un bilancio che segnava 800 milioni di debiti», ha proseguito il sindaco. «Qui invece abbiamo a che fare con un gruppo che crea ricchezza per tutto il Nordest, che nel 2015 ha distribuito 30 milioni di euro in dividendi ai suoi azionisti pur continuando ad espandersi e a costruire. Per questo, a nome dell'intera città, non posso che chiedere scusa a Save per le incomprensioni e gli scontri che ci sono state in passato con la pubblica amministrazione. Se poi in futuro la società sceglierà di destinare parte dei dividendi anche al territorio, vedrà che adesso sapremo metterli a frutto al meglio. Per produrre lavoro bisogna saper gestire le imprese, non bastano i decreti, servono invece sinergie fondamentali come quella tra comunità e aziende. Non possiamo permetterci un'altra Porto Marghera».
«Non nascondo che, negli anni scorsi, qualche momento di solitudine lo abbiamo provato», ha replicato Marchi, accogliendo le scuse del primo cittadino. «Fortunatamente siamo sempre andati avanti e il costante ampliamento delle infrastrutture e dei servizi ne è una prova: non abbiamo mai licenziato nessuno, né abbiamo fatto ricorso ad ammortizzatori sociali, neppure negli anni più neri della crisi; tra ottobre e novembre dovremmo riuscire a inaugurare il people mover, mentre nei prossimi anni vedremo finalmente arrivare anche il collegamento ferroviario con l'aeroporto, allacciandoci alla linea Mestre -Trieste».
Iindefinito, invece, il futuro del cosiddetto “quadrante di Tessera”, a cui ieri mattina si è solo accennato: se il numero uno di Save, sentendo nominare l'ipotetico palasport e il tanto vociferato stadio, si è limitato a mostrarsi possibilista, ribadendo come la vera sfida sia «creare valore alle spalle di Venezia, generando attrattività», Brugnaro sul tema ha preferito non sbilanciarsi: «Non faccio promesse né proclami. Facciamo un passo alla volta: siamo riusciti a portare il Venezia Calcio in Lega Pro, grazie anche all'intervento di un presidente capace e concreto, vedremo cosa ci riserverà il futuro».
Giacomo Costa
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