Brugnaro a Renzi: "Dammi altri 41 milioni"

Il sindaco arrabbiato per il mancato aiuto da parte del governo. "Qui la manutenzione ordinaria costa molto più che altrove"

VENEZIA. Il governo deve rendersi conto che Venezia ha altri costi, ben più alti, rispetto al resto d’Italia. La manutenzione ordinaria nel centro storico e nella realtà insulare di Venezia, mirata a garantire una vivibilità allo stesso livello delle altre città italiane, ha un costo supplementare di almeno 41 milioni di euro l'anno.
Il dato emerge da uno studio realizzato dal Centro studi Sintesi per il Comune di Venezia, che è stato presentato oggi in una conferenza stampa a Ca' Farsetti.
I dati, illustrati nel dettaglio dal direttore di Sintesi, Katia Ventura, e dal direttore generale di Veritas, Andrea Razzini, parlano nel dettaglio di un extra costo di 30 milioni per l'igiene urbana, 2 milioni per i servizi cimiteriali, 600.000 euro per i depuratori e altrettanti per il verde pubblico, 1,2 milioni per le questioni legate alla gestione delle maree, 1 milione per l'illuminazione pubblica, 300.000 euro per la ristorazione scolastica, 1,2 milioni per il trasporto disabili e 4,1 milioni per gli interventi di manutenzione ordinaria (con un incremento di costo, rispetto alla terraferma, del 30% per gli interventi di edilizia, del 20% per l'impiantistica e addirittura dell'80% per la viabilità).
"Abbiamo letto la Finanziaria - ha commentato un arrabbiatissimo sindaco Luigi Brugnaro - e non abbiamo trovato nulla per Venezia. Abbiamo parlato con tutti, dal ministro della Cultura, a quello dell'Ambiente, al presidente del Consiglio, e anche i nostri collaboratori ci hanno aiutato molto, ma, anche se la legge speciale riconosce le nostre peculiarità, purtroppo i conti reali li decide il governo. Noi chiediamo solo un nostro diritto, perché Venezia ha una sua specificità, che abbiamo cercato di spiegare tecnicamente. E io ci tengo all'impegno di trasparenza e lealtà preso con tutti i cittadini veneziani, che mi abbiano votato o no".
Brugnaro ha citato numerosi esempi: dalla mancata convocazione del Comitatone (richiesta due volte), alla razionalizzazione della spesa effettuata dal Comune, dai tagli ai premi dei dipendenti alla rimodulazione delle tariffe di trasporto, dalla riorganizzazione delle partecipate alla chiusura di tutte le trattative con i privati possibili.
"Abbiamo chiesto al Governo - riprende Brugnaro - di gestire il Mose, abbiamo deciso di continuare a finanziare l'ufficio maree, abbiamo proposto, d'accordo anche con il sindaco di Firenze, l'aumento delle sanzioni per chi non dichiara di ospitare un turista, abbiamo chiesto di poter instaurare una ztl pedonale per far pagare il turista mordi e fuggi. Ma anche abbiamo proposto un'attenzione speciale per le bonifiche di Porto Marghera, non ottenendo niente, mentre alle Terre dei fuochi, in Campania, sono andati moltissimi soldi. Diciamo grazie per i 5 milioni che ci hanno dato per il prossimo anno e degli altri dieci fino al 2022, ma non ci dicano che ci hanno dato 65 milioni. Anche perché ce ne servono 120 all'anno e così non ce la possiamo fare. Tanto più che la Finanziaria non è stata lacrime e sangue, ma ha distribuito milioni a tutti, ma non a noi".
 

Riproduzione riservata © La Nuova Venezia