Bruciata una legnaia È un dispetto fra vicini
SAN STINO. Incendio quasi sicuramente di origine dolosa in via Emilio Alessandrini venerdì sera alle 20.30, a Bivio Triestina, località alla periferia di San Stino di Livenza.
Ignoti hanno appiccato il fuoco alla legnaia di proprietà di Vittorino Vidotto, pensionato edile di 73 anni, e della moglie Norma Scola, 67, entrambi con un passato di emigrati prima in Svizzera e poi in Germania. I danni sono stati limitati solo perché i dirimpettai hanno dato l'allarme. È il quinto grave episodio che si verifica nella casa degli anziani coniugi, che hanno accolto pompieri e carabinieri con il terrore negli occhi. A maggio scorso il primo incendio, colpì sempre la legnaia, danneggiando alcuni attrezzi.
Il secondo episodio avvenne nel mese di giugno, quando si verificò un furto di meloni dall'orto. Il terzo ad agosto quando la coppia subì un furto in casa, durante una breve vacanza. Il quarto solo venerdì scorso, quando vennero manomesse le due telecamere del sistema di videosorveglianza, allestito dopo questi incredibili episodi e per allestire il quale la famiglia Vidotto ha speso più di 10mila euro. Sul posto sono intervenuti i pompieri di Portogruaro e i carabinieri della stazione di San Stino. Gli stessi militari hanno poi chiesto la visione dei documenti a una persona trovata appostata di fronte all’abitazione. L’uomo, apparentemente giovane sui 20 anni, era seduto disteso sul sedile del passeggero di una Fiat 600 viola targata Pordenone. Era completamente ubriaco. Indossava sulle parti basse solo un paio di mutande, in mezzo una bottiglia di birra semivuota.
Sono in corso verifiche per stabilire se l’individuo centri o meno con l'incendio. Ma gli stessi coniugi Vidotto hanno riferito sia ai carabinieri sia ai vigili del fuoco di nutrire forti sospetti su alcuni vicini di casa, uno in particolare, che ha avuto in passato problemi con la legge. I carabinieri di Portogruaro confermano che nelle vicinanze, a Bivio Triestina, risiede una persona uscita da pochi giorni dal carcere, dopo un furto commesso a Pramaggiore. Quel che sta accadendo a Bivio Triestina è inquietante.
«Non abbiamo più pace e non dormiamo più», ha spiegato avvilita Norma Scola, «abbiamo paura. In uno dei numerosi episodi criminosi, che giudico come dei feroci dispetti, ho visto io il vicino che scappava dopo avermi manomesso le telecamere. Più che chiamare i carabinieri ogni volta non sappiamo cosa fare. Siamo distrutti».
Arrabbiati, più dei Vidotto, sono altri vicini di casa che hanno espresso solidarietà alla famiglia. «Bivio Triestina è diventato un posto poco raccomandabile», si sfogano, «occorre fare pulizia».
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