Bricole di plastica o rivestite, è ora di decidere

Sopralluogo della IV Commissione nel cantiere Manin per verificare le due proposte

VENEZIA. Pali e bricole in politilene o legni ricoperti da una guaina trasparente? Stiamo parlando delle 7.300 bricole e dei 21 mila pali presenti in laguna che, prima o poi, dovranno essere cambiati. La causa sono le teredini, i molluschi che mangiano il legno dal fondale fino alla superficie dell’acqua. Negli ultimi anni sono ormai stanziali in laguna, tanto che la vita di un palo di legno si è ridotta a qualche anno. Ormai il dibattito sull’impatto che avrebbe una tradizionale bricola se fosse ripiantata identica, ma in plastica, sta arrivando al punto finale. Ieri la IV Commissione presieduta da Renzo Scarpa, si è recata in Giudecca con una quindicina di consiglieri nel Cantiere Cooperativa Daniele Manin a verificare due proposte di pali, uno in plastica e uno in legno ricoperto da una guaina. «Daremo un parere che porteremo in consiglio comunale», ha detto Scarpa, specificando con Giovanni Giusto che la visita era finalizzata a riflettere se ci possono essere alternative al legno, «e nel frattempo cercheremo anche di capire cosa vogliono i veneziani».

Ad attenderli Stefano Crosera, ideatore della guaina di plastica, Giuseppe Albertini, primo ideatore dei pali in plastica, e l’ingegnere Mauro Feltrin. Illustrate le caratteristiche del prototipo, esposto nel cantiere: si tratta di un polietilene di riciclo e riciclabile, certificato e proveniente dal territorio italiano, in particolare da rifiuti industriali o solidi urbani, che ha la caratteristica di essere puro e senza granuli. In questo modo aderisce perfettamente al tubo di acciaio che ricopre e che rappresenta l’anima del palo, dandogli stabilità. Può essere colorato - ovviamente con materiale non inquinante - e di varie dimensioni. L’uso di questa tipologia non proibisce che in alcune zone si continui a utilizzare il legno, in questo caso ricoperto da una guaina trasparente (Eva: polimero di ethylene, vinil acetato) posta dalla base del palo fino al contatto dell’acqua. La guaina riscaldata aderisce perfettamente al legno e ha il vantaggio di non fondersi con il materiale. Anche in questo modo il prodotto è riciclabile. Se per il primo modello i costi non sono stati dati e sono ancora difficili da definire, nel caso del palo con la guaina il costo per due pali di legno per legare un motoscafo o una barca da una decina di metri, sarebbe di circa 600 euro.

Vera Mantengoli

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