«Bretella in sette anni? Metto la firma»

Marchi plaude all’annuncio di Mazzoncini, ad del Gruppo Fs: «È il frutto dell’accordo tra Save, Ferrovie ed Enac»
Di Mitia Chiarin ; di Mitia Chiarin

L’anno da segnare sul calendario è il 2024, tra sette anni. È l’anno indicato da Renato Mazzoncini, amministratore delegato del gruppo Fs, in un’intervista alla Nuova Venezia, per l’arrivo dell’Alta velocità con i supertreni a Venezia ma anche per trasformare in realtà altri progetti: la bretella ferroviaria per l’aeroporto e la nuova stazione di Mestre, ponte verso Marghera.

Ma andiamo con ordine.

Bretella, Marchi soddisfatto. Fs e Save stanno lavorando alla bretella di collegamento tra la Venezia-Trieste e l’aeroporto Marco Polo. «Sette anni d’attesa? Ci metterei la firma subito», commenta Enrico Marchi, presidente di Save. «Dopo un dibattito di vent’anni, sette anni sono un baleno e quindi le parole di Mazzoncini le sottoscrivo subito», ci spiega il presidente di Save.

Asola verso il Marco Polo. Mazzoncini ha confermato che la bretella “a forma di asola” scendendo dalla linea storica arriverà al Marco Polo. «A Venezia sarebbero garantite alcune Frecce e soprattutto il servizio di treni navetta, secondo lo stesso schema di Fiumicino», ha spiegato l’ad del Gruppo Fs. Sarà garantita così anche l’interconnessione con l’aeroporto di Ronchi dei Legionari, dove i lavori sono in corso.

Il gruppo di lavoro. Commenta Marchi: «Le parole di Mazzoncini sono la riconferma dell’accordo siglato nel 2014 e delle priorità del gruppo di lavoro, attivo dal 2015, tra Save, Ferrovie ed Enac per arrivare a un progetto che sia condiviso senza ritrovarci poi con uno degli attori che ferma tutto perché l’ipotesi di tracciato non lo soddisfa. Il gruppo di lavoro sta lavorando ad una soluzione condivisa: abbiamo già individuato l’ingresso in aeroporto, che rispetto alle ipotesi del passato viene spostato più a Nord. Abbiamo valutato e individuato le curve e stiamo lavorando alla fermata aeroporto come stazione passante e non di testa». Soluzione, questa, che, prosegue, «mette d’accordo anche la politica. Oggi, da centrodestra come dal centrosinistra, l’esigenza di un collegamento ferroviario con l’aeroporto è ritenuta da tutti necessaria». L’attuale aerostazione, al centro dei lavori di ampliamento del Marco Polo verso il 2020, comprende già nel sottosuolo gli spazi per la fermata del treno, conferma il presidente di Save.

Quindici milioni. È la cifra stanziata dal governo Renzi per la progettazione del tratto di Alta velocità ferroviaria che interessa il Veneto e con la fermata a Tessera. Il tracciato della bretella è di 12,3 chilometri di cui quattro sottoterra. Una soluzione ad anello per un collegamento ferroviario alla stazione sotterranea che era stato riconfermato a novembre anche dal ministro alle infrastrutture Graziano Delrio, all’inaugurazione della darsena del Marco Polo. L’attività di progettazione è finanziata, per 14 milioni di euro, con l’aggiornamento 2015 del Contratto di programma 2012/2016 parte Investimenti siglato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e Rfi.

Stazione, Brugnaro gioisce. E può dirsi soddisfatto anche il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro. Mazzoncini, infatti, ha parlato della stazione di Mestre che avrà «un formidabile incremento quando ammoderneremo i collegamenti verso Udine e Trieste». Ferrovie e Comune stanno discutendo sulla realizzazione, ha continuato l’ad, di «una stazione a ponte per unire le due parti della città separate dalla ferrovia. Siamo molto interessati a questo intervento, dentro a un contesto urbano in fase di rivitalizzazione».

Brugnaro ne aveva parlato a Mazzoncini a Milano il 10 dicembre scorso. Pochi giorni fa l’assessore all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, ospite di un seminario di architetti veneziani, aveva confermato il progetto, all’esame degli uffici comunali con la collaborazione di Carlo De Vito di Fs Sistemi Urbani, e aveva spiegato che ora si attende il lavoro progettuale del Comune per mandare avanti un pezzo importante del Masterplan della stazione.

Piastra e spazi. De Martin ha parlato di una stazione ponte con una piastra sopraelevata che dovrebbe riunire la città, tra via Piave e via Ulloa, dotando la stazione di maggiori spazi commerciali espandendosi verso Marghera, che ha terreni dove è possibile intervenire mentre sull’area della stazione di Mestre oggi l’urbanizzazione massiccia permette di fare poco. Tra l’altro, a fianco del fabbricato dell’attuale stazione, nota per essere nell’immaginario dei viaggiatori “la più brutta d’Italia”, sta per aprire il silos parcheggio realizzato dalle Ferrovie.

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