Bretella ferroviaria, a Mestre espropri al via: centinaia di lettere con l’incognita del Tar
Respinti tutti i ricorsi, resta in piedi solo quello di Italia Nostra. Comune e Italferr a settembre incontreranno i residenti
MESTRE. Rete Ferroviaria Italiana ingrana la marcia, la prima, verso i cantieri della bretella ferroviaria per l’aeroporto Marco Polo. Ma per partire, occorre attendere il Tar del Lazio.
Centinaia di comunicazioni a residenti lungo il tracciato che attraversa le frazioni di Dese, via Ca’ Litomarino e Tessera stanno arrivando nelle cassette della posta per ufficializzare l’avvio della procedura della società del Gruppo Fs Italiane. Nel frattempo Italferr ha pubblicato all’Albo pretorio del Comune analoghe comunicazioni per proprietari di terreni e abitazioni per i quali non risulta possibile, al momento, il rintraccio. La macchina di espropri ed indennizzi è partita dopo la pubblicazione a giugno in Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del bando di gara per la realizzazione del Collegamento Ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia. Ma resta fissato al 4 novembre prossimo l’appuntamento per la discussione del ricorso contro il progetto presentato al Tar di Roma dall’associazione ambientalista Italia Nostra.
I ricorsi dei privati, come la azienda Superbeton che chiedeva un risarcimento da 18 milioni, sono stati tutti rigettati. Ma occorre attendere il parere dei giudici amministrativi sul ricorso di Italia Nostra, l’unico con udienza fissata. «Poiché non c’è un provvedimento cautelare non si applica il rito super-accelerato Pnrr», spiegano i legali. Su questo progetto, valore di 467 milioni di euro, finanziati anche con i fondi del Pnrr, non è ancora piovuto l’obbligo di velocizzare le sentenze voluto dal governo Draghi. E a fine settembre si va a nuove elezioni. Da fonti comunali emerge la volontà di Rfi e Italferr di incontrare ai primi di settembre i residenti interessati da espropri e indennizzi per un doveroso incontro tecnico informativo a Dese. Salvo intoppi, i cantieri dovrebbero partire entro i primi mesi del 2023 per terminare in tempo per l’avvio delle Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026. Per il completamento dell’opera il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili ha nominato come Commissario Straordinario Vincenzo Macello, direttore investimenti di Rfi. Il progetto prevede la realizzazione di una nuova linea ferroviaria a doppio binario di circa 8 chilometri, di cui 3, 4 in galleria, che collegherà Venezia all’aeroporto Marco Polo. Il collegamento partirà dalla linea Mestre-Trieste, affiancherà la bretella autostradale per l’aeroporto e, in galleria, arriverà al Marco Polo, dove si prevede la costruzione di una stazione passante interrata a due binari collegata al terminal aeroportuale. In uscita dalla stazione un binario singolo si ricongiunge al tratto in superfice, consentendo di ridurre i tempi di stazionamento nel terminal e assicurando una maggiore capacità sia per i treni regionali che dell’alta velocità.
In queste settimane è stato firmato anche il Protocollo di legalità tra la Prefettura di Venezia, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo Fs italiane) e le organizzazioni sindacali per gli interventi relativi al collegamento ferroviario con l’aeroporto Marco Polo di Venezia, con lo scopo di prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata in materia di appalti, servizi e forniture pubbliche. Prefettura e Rfi collaboreranno per vigilare sul pieno rispetto della legalità e della trasparenza nel contratto milionario.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia