Brasile, il bagnino è in fin di vita
CAORLE. La vita di Mauro Pezzoli è appesa davvero a un filo. A 37 anni lotta tra la vita e la morte, lontano dalla sua amata Caorle, in un ospedale di Salvador, la capitale dello stato di Bahia, nel nordest del Brasile.
Sono infatti peggiorate, nel corso della scorsa notte, le condizioni dello sfortunato bagnino di Caorle, in vacanza in Brasile, ospite di alcuni amici che conosce da molti anni. L’uomo è caduto dal motorino sbattendo la testa su un paracarro. Ha perso molto sangue. Soccorso da un passante, è rimasto per alcuni minuti in arresto cardiaco, fino a quando il cuore è tornato a pompare grazie all’uso di un defibrillatore. Il padre di Mauro Pezzoli, Emilio, non si rassegna e spera a in un miracolo. «Siamo in attesa», ha riferito Emilio Pezzoli, «ma Mauro non sta bene. Non sta affatto bene». Poche parole, riferite con la voce che tremava.
Mauro Pezzoli è un giovane molto conosciuto. Frequenta in particolare la zona tra viale Santa Margherita e piazza Alcide De Gasperi. D’estate svolge il servizio di salvataggio proprio sulla spiaggia di ponente, che conosce come le sue tasche. Ama stare in compagnia e divertirsi. E proprio la passione per il divertimento potrebbe averlo in qualche modo tradito. Non si conoscono molti particolari sull’incidente, avvenuto nello stato di Bahia, a centinaia di chilometri dalla capitale. Tornando nell’abitazione degli amici che lo ospitavano, attorno alle 5 del mattino, ha perso il controllo del suo scooter, e cadendo ha sbattuto violentemente il capo su un paracarro. Un urto talmente violento da mandarlo in arresto cardiaco. Mauro era esanime a terra, col volto ricoperto di sangue. Una situazione tremenda.
È ricoverato in un ospedaledella capitale e le sue condizioni si stanno aggravando giorno dopo giorno. Mauro Pezzoli rischia la vita e i medici non sono così ottimisti sulla ripresa. Non è facile che si riprenda. Indagini della polizia brasiliana sono in corso, ma non si azzarda alcuna ipotesi.
Dalla sua famiglia trapelano poche informazioni. L’attesa è molto snervante e i segnali sembrano tutti negativi. Impossibile stabilire un trasferimento in Veneto. La faccenda comunque è seguita attentamente dagli uomini della Farnesina e dal consolato italiano di Recife.
Rosario Padovano
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